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Trasporto pubblico, la crisi degli autisti

Tante difficoltà, mancano i giovani, il ricambio generazionale arranca. Un problema riminese (ma non solo)

Tra le diverse strade da percorrere per giungere a un futuro più sostenibile c’è quella di limitare i veicoli circolanti, e così il traffico e l’inquinamento. Per farlo, occorre incentivare, tra le altre cose, l’utilizzo del trasporto pubblico locale (tpl). Se, però, allo stesso tempo i lavoratori del tpl si sentono disincentivati a proseguire, o addirittura cominciare, questa carriera, il meccanismo non può che incepparsi.

È ciò che sta avvenendo sul territorio di Rimini, dove ormai da tempo si registrano diverse criticità in merito agli autisti di mezzi pubblici, in particolare per quanto riguarda il rinnovo degli organici. Difficoltà legate soprattutto agli autisti più giovani, sempre meno attratti da questo percorso lavorativo, con conseguenze importanti sul ricambio generazionale. Perché ciò avviene?

Quali sono le possibili cause? Analizza la situazione Roberto Sacchetti, presidente di Start Romagna (nella foto), la società che gestisce il trasporto pubblico nel Riminese.

“Il mercato del lavoro continua a essere critico quanto a disponibilità di giovani che vogliono fare gli autisti. È una condizione comune a tutte le aziende del tpl, ma anche ai vettori privati e più in generale a tutti quei lavori che si svolgono su turni impegnando anche i giorni festivi. Ci sono indagini autorevoli che misurano la carenza in tutta Europa in 400mila autisti. In Italia ne servirebbero 20mila, 6mila nel tpl. Start Romagna ha attivato un progetto innovativo come Scuderia Start che agevola l’ingresso a coloro che non sono dotati di patente idonea, intervenendo per ammortizzare i costi di acquisizione e formando i candidati tramite un percorso. Attualmente una dozzina di giovani sono sulla soglia dell’assunzione a tempo indeterminato”.

Parliamo di numeri.

“Prevediamo nei prossimi anni circa 50/60 uscite all’anno e il nostro obiettivo è di sostituirle tutte. Dobbiamo anche recuperare una ventina di autisti che non siamo riusciti a sostituire durante la pandemia. L’organico nel bacino di Rimini, per garantire il numero di corse stabilito dall’Agenzia AMR, ne prevederebbe 280 mentre in questo momento siamo leggermente sottodimensionati. Di mese in mese i numeri si modificano: al 31 ottobre la forza lavoro di autisti è di 278 unità, di cui 4 inidonei alla guida”.

Quali sono le cause delle difficoltà nel reperire nuovi autisti?

“Non mi permetto di sindacare i giudizi, preferisco dare dei numeri per inquadrare la situazione. Offriamo un contratto da 1.300 euro minimo di ingresso e 14 mensilità, oltre a vari benefit fra cui un premio di risultato a fine anno. La busta paga media dei nostri

autisti, usando come campione quella di marzo 2023, è stata di 1.662 euro netti al mese. Sempre a marzo, il 27% degli autisti ha ricevuto una busta paga netta fra 1.300 e 1.500 euro; il 60% fra 1.500 e 2.000 euro, il 6% oltre i 2.000 euro. Le mensilità sono 14.

Si aggiungono un premio di risultato di circa 500 euro medi annui, un sistema di mensa diffusa e altri benefit. I turni di lavoro partono da 39 ore settimanali, di cui 30 alla guida.

Gli straordinari sono mediamente di 3,8 ore mensili. Infine, non va dimenticato che Start Romagna svolge un servizio che è coperto per circa il 75% da contributi pubblici e quindi il proprio livello salariale non può che essere legato ai contratti nazionali di lavoro”.

Può pesare anche la percezione che in alcuni orari i mezzi pubblici possano diventare pericolosi?

“Non lo escludo, ma va detto che sul fronte della sicurezza degli autisti sono stati fatti passi in avanti molto concreti.

Tutti i nuovi bus sono equipaggiati con cabine che isolano l’autista dal pubblico: si consideri che nel periodo 2021-2026 la flotta rinnovata si aggira sul 60%. Anche i mezzi dei quali non è prevista la sostituzione vengono progressivamente dotati di sistemi di segregazione dell’autista. A bordo sono disponibili tecnologie e connessioni che consentono interventi rapidi, oltre naturalmente alle telecamere controllabili da remoto. Certamente, fatti incresciosi accadono, come possono accadere in ogni luogo dove avvengono aggregazioni di molte persone e stiamo lavorando per ridurre tale rischio quanto più possibile. Nei mesi scorsi abbiamo avuto un incontro convocato dal Prefetto di Rimini, che ringrazio, in accordo con il Comune, presenti tutte le Forze dell’Ordine, con l’obiettivo di rendere sempre più efficace la collaborazione con queste ultime a favore dell’utenza e del personale in servizio sia alle fermate sia a bordo dei mezzi”.