“Ancora oggi, la vita di milioni di bambini è segnata dalla povertà, dalla guerra, dalla privazione della scuola, dall’ingiustizia e dallo sfruttamento”. Lo ha detto il Papa, nel discorso di apertura del Summit internazionale sui diritti dei bambini, organizzato dal Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini. “ I bambini e gli adolescenti dei Paesi più poveri, o lacerati da tragici conflitti, sono costretti ad affrontare prove terribili”, la denuncia di Francesco, secondo il quale “ anche il mondo più ricco non è immune da ingiustizie”.
I recenti dati dell’Unicef confermano drammaticamente le parole del Papa e, per certi aspetti, le aggravano. Il 2024 è stato un anno “devastante” per l’infanzia. Oltre 473 milioni di bambini – più di 1 su 6 a livello globale – vivono in aree colpite da conflitti; alla fine del 2023, 47,2 milioni di bambini erano sfollati a causa di conflitti e violenze; dal 2023, le Nazioni Unite hanno verificato il numero record di 32.990 gravi violazioni contro 22.557 bambini, migliaia di bambini sono stati uccisi e feriti a Gaza e in Ucraina. C’è anche molta violenza sessuale. Ad Haiti, per esempio, c’è stato un incremento del 1.000% degli episodi di violenza sessuale contro i bambini. Nelle zone di conflitto l’istruzione è stata gravemente interrotta. Più di 52 milioni di bambini nei paesi colpiti da conflitto non frequentano le scuole. I bambini nella Striscia di Gaza, e una significativa parte dei bambini in Sudan, hanno perso più di un anno di scuola, mentre in paesi come Ucraina, Repubblica Democratica del Congo e Siria le scuole sono state danneggiate, distrutte o utilizzate per altri scopi.
Anche la malnutrizione dei bambini nelle zone di guerra è aumentata a livelli allarmanti, così i conflitti e la violenza armata continuano a essere i principali fattori di fame, interrompendo i sistemi alimentari, sfollando le popolazioni e ostacolando l’accesso umanitario.
Le guerre stanno poi avendo effetti devastanti sull’accesso dei bambini ad assistenza sanitaria di base. Circa il 40% dei bambini non vaccinati o sotto vaccinati vive in Paesi che sono parzialmente o interamente colpiti da conflitto.
Si calcola – sono dati Onu 2024 – che nel mondo quasi 5 milioni di bambini muoiano entro i 5 anni (statisticamente 9 bambini al minuto!), per cause prevenibili o curabili, come le complicazioni al momento del parto, la polmonite, la diarrea e la malaria, aggravate dalla fame e dalle cause già citate. Giustamente abbiamo creato il Giorno della Memoria per non dimenticare che 6 milioni di ebrei sono stati condannnati in pochi anni a morire di fame e violenza solo perché erano ebrei. Ma accettiamo tranquillamente che la stessa cifra sia quella dei bambini che muoiono ogni anno. Nessuno si preoccupa di creare una Giornata della Memoria per loro, perché sarebbe troppo scomoda e ci obbligherebbe a mettere in discussione il nostro modo di vivere.

