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Quando la fede è rock

Abbiate la gioia di una casa comune: una domus ecclesiae. Prima che un edificio ci sia un contesto, un luogo permanente di incontro, giorni di vita insieme in cui si respiri uno stile di fraternità, di lavoro e di preghiera… Tutte le nostre comunità siano attente alle esigenze giovanili di vita comune, sapendo che i giovani, oggi più che mai, hanno bisogno di formazione intelligente e affettiva, per appassionarsi al Signore, alla comunità cristiana e ai fermenti evangelici disseminati tra i loro coetanei nel mondo… La Parola di Dio ha bisogno di un terreno buono e l’Eucaristia ha bisogno di una casa”. Sono parole del cardinal Martini che l’associazione Punto Giovane di Riccione ha posto come programma del suo impegno. Sembra ieri, ma nel 2018 il Punto Giovane festeggia 20 anni di vita. Ne parliamo con <+nero>don Franco Mastrolonardo, animatore dell’esperienza.

Anzitutto cos’è il Punto Giovane<+nero>?
“Nato nel 1998 all’interno di un contesto ecclesiale il Punto Giovane è un oratorio “sui generis” costruito come una vera e propria casa, all’interno della quale si vivono relazioni interpersonali tra ragazzi di pari età custodite dalla presenza continua di educatori adulti. Intende realizzare lo stile di vita di una famiglia attraverso convivenze di qualche giorno. Infatti la caratteristica del Punto Giovane è quella di educare i ragazzi attraverso la fraternità vissuta giorno e notte in una casa. I ragazzi partecipano alla vita del Punto Giovane attraverso la convivenza con la propria classe, il proprio gruppo di appartenenza o a titolo personale. Ovviamente la partecipazione è aperta a tutti, purché il ragazzo accolga il progetto in cui si inserisce”.

Quando si svolgono le convivenze e che caratteristiche hanno?
“Le convivenze che rappresentano il perno educativo si estendono durante l’arco dell’anno da ottobre a maggio. Sono tante e con diversi obiettivi. Dalla convivenza di tipo aggregativo dove partecipano gruppi già formati, alla convivenza formativa dove si partecipa a livello personale e infine una convivenza spirituale per chi sposa un progetto di tipo biblico religioso”.

Esistono diverse proposte di convivenze?
“Ne esistono tre e sono progettate secondo l’età di chi vi partecipa. La convivenza aggregativa è di 4 giorni ed è pensata per ragazzi dai 15 ai 17 anni; la convivenza formativa è di 7 giorni ed è per ragazzi dai 17 ai 23 anni; infine c’è la proposta della convivenza spirituale che dura 21 giorni ed è per giovani e meno giovani dai 23 ai 40 anni”.

Siete attivi anche in attività pubbliche, rivolte a tutti i giovani…
“Il Punto Giovane si è inserito nel tessuto sociale e istituzionale attraverso l’Associazione Punto Giovane Onlus, che si impegna a promuovere tutte quelle attività religiose, culturali e sportive, di promozione sociale, ricreativa e di formazione umana e cristiana. Promuove dunque la diffusione dei valori nello sport, nella musica, nel teatro, attraverso i linguaggi mass mediali, in particolare internet”.

Da molti anni internet è un ambito privilegiato del vostro impegno. Per questo siete stati a lungo anche di riferimento per la Pastorale Giovanile nazionale, come esperienza di novità…
“All’inizio nacque Telefono Amico e Chat Amica come forma di servizio agli adolescenti in difficoltà o in ricerca. Già nel nostro statuto avevamo scritto: ‘servizio di aiuto tramite telefono e chat viene svolto da gruppi che, attraverso la disponibilità, l’amicizia piena e disinteressata, si prefiggono di dare a tutti la possibilità di trovare una persona aperta all’ascolto e al dialogo e pronta a venire incontro alle tensioni nel momento stesso in cui sorgono’. Il servizio non aveva alcuna accoglienza se non l’ascolto, il dialogo, senza, senza nessuna pretesa o fine terapeutico. Poi è nata la Posta di Madre Badessa che negli anni è passata da bacheca a quaderno spirituale. Lì sono inseriti di tanto in tanto i commenti ai Vangeli del giorno scritti dai ragazzi del Punto Giovane. Naturalmente oggi è il tempo dei social network, per cui siamo presenti in tutte le modalità comunicative delle nuove generazioni anche su acebook, Twitter, Instagram… per essere sempre collegati in tempo reale! Anche le nostre liturgie vanno in streaming per permettere anche a chi non può essere presente fisicamente di pregare con noi. Naturalmente su Youtube é presente un canale dedicato, un ricco archivio di video “intramontabili”…in modo speciale quelli relativi alle convivenze dei ragazzi! L’ultima proposta è Pregaudio che in due anni ha già raggiunto il numero di più di 2 milioni di preghiere ascoltate e di 15.000 utenti” (vedi scheda a parte).

Importante nel vostro cammino è stato l’incontro con i santi come proposta forte ai giovani…
“La conoscenza dei santi, come ogni vera esperienza spirituale, nasce da un incontro, da una relazione viva, vissuta. Il primo è stato Alberto Marvelli. Da questo incontro, non un racconto, ma un’esperienza vera, nacque uno spettacolo teatrale. In questo modo tutti al Punto Giovane si sono innamorati di lui. E a “furor di popolo”, in poco tempo, è stato eletto “coopatrono del Punto Giovane” insieme a san Giuseppe, dato che, avendo la precedenza ed essendo il papà di Gesù, era impossibile spodestarlo.
La conoscenza di Alberto ha spalancato vie spirituali a noi ancora sconosciute. Chi immaginava a quei tempi che l’amicizia di un santo potesse far sbocciare un entusiasmo fra i giovani così forte da realizzare ogni anno un pellegrinaggio a piedi sulla tomba di qualche testimone della fede? Dopo Alberto abbiamo conosciuto Chiara Luce, Santa Scorese, Pino Puglisi e tanti altri e, dal 2003, camminiamo fedelmente ogni settembre sulla scia dei santi”.

Alberto Marvelli vi è entrato nel cuore e ha fatto un “miracolo”…
“Dopo lo spettacolo venne fuori una meravigliosa Veglia di preghiera che ancora oggi ci viene richiesta. La veglia è stata registrata ed è nato il primo cd musicale realizzato dal Punto Giovane. Così abbiamo fatto vivere Alberto tra i giovani in quelle che sono le dimensioni artistiche che gli appartengono: la musica, il teatro, il cinema e… la preghiera! Poi c’è stata la beatificazione di Loreto dove abbiamo partecipato in massa; ed è arrivata la reliquia, una delle prime 15 reliquie ufficiali consegnate dal vescovo Mariano alle realtà diocesane vicine ad Alberto Marvelli. E noi la conserviamo gelosamente nella nostra cappellina. Ma non è finita. Infatti poi è arrivato il grande miracolo. Avevamo bisogno di una casa per le convivenze, perché quella che avevamo non ci bastava più. C’era la possibilità remota di ricevere in dono un terreno di proprietà delle suore Dorotee. Così abbiamo invocato l’intercessione di Alberto. Il regalo è arrivato. E sono arrivati anche i soldi per costruire, e quel che mancava alla fine ce l’ha messo la Diocesi con i fondi dell’8 per mille”.

a cura di Giovanni Tonelli