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Premio internazionale a Operazione Colomba

La cerimonia di premiazione

Premio internazionale a Operazione Colomba. Il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII raccoglie il riconoscimento della giuria del “Vassallo, Ghibaudo, Bernardi – operare per il bene comune”, alla sua prima edizione

La cerimonia di premiazione

Riconoscimenti internazionali per Operazione Colomba. Il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII ha ricevuto il Premio Internazionale “Vassallo, Ghibaudo, Bernardi – operare per il bene comune”, nella sua prima edizione. Per gli operatori di Operazione colomba, “riconoscere la scelta nonviolenta con un premio internazionale, è una chiamata alla responsabilità”. La cerimonia di premiazione si è svolta il 18 novembre a Cuneo.

“Siamo onorati di ricevere il riconoscimento intitolato all’imprenditore Antonio Vassallo, al Parroco don Giuseppe Bernardi e al giovane vice-parroco don Mario Ghibaudo, che offrirono la loro vita al fianco di tanti cittadini di Boves nel cruento eccidio nazifascista del 19 settembre del 1943; per Operazione Colomba è una chiamata alla responsabilità”. È il commento di Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Oggi tanti uomini e donne — continua — raccolgono la testimonianza di questi martiri e continuano ad impegnarsi per promuovere la cultura della pace con lo stile della nonviolenza. Su questo percorso di pace si muovono i volontari di Operazione Colomba, con il loro quotidiano impegno al fianco delle vittime dei conflitti che continuano a ferire l’umanità. Come associazione perseveriamo nell’impegno per la rimozione delle cause che portano alle guerre e all’uso della violenza”.

@Archivio Operazione Colomba foto storica dei volontari con don Oreste Benzi a un check point israeliano

L’idea di proporre Operazione Colomba per il premio è stata di Giorgio Falco, 48 anni, volontario nei Balcani e in Chiapas negli anni Duemila e recentemente in Ucraina. “Penso che la nonviolenza resti una delle principali strade per affrontare i conflitti in modo diverso. L’approccio rivoluzionario consiste infatti nell’immergersi nella vita delle persone che subiscono il conflitto, fino in fondo”, racconta a Semprenews.

La candidatura rientra nell’ambito di una serie di iniziative sul territorio per far conoscere le realtà dei conflitti e per raccogliere finanziamenti. Tra queste anche la Running for peace, una proposta “partita anche dalla Liguria, con Clara che si è messa in marcia in occasione del proprio compleanno. Poi è stato il turno di Andrea, in bicicletta, che mi ha passato il testimone. Domenica i corridori della Boves Run lo porteranno alla maratona di Verona, allargando il bacino del nostro messaggio di pace. Ci sarà un collegamento video con loro oggi, durante la cerimonia di premiazione”.