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Parco eolico: c’è chi dice sì e chi no

PARCO EOLICO. CHI È FAVOREVOLE…

“ Opportunità per tutto il Paese”

Prosegue l’iter (e il dibattito) sul progetto di Parco eolico di Rimini. Dopo lo sblocco della pratica da parte del Ministero dell’Ambiente, il percorso è entrato nella fase della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la cui decisione da parte del Ministero stesso è attesa entro febbraio 2023. Nel frattempo, pochi giorni fa (9 novembre) si è chiusa la finestra in cui i rappresentanti del territorio hanno potuto inviare le proprie richieste, osservazioni e pareri direttamente al Ministero: fase che ha portato il dibattito, giustamente, a riaccendersi. Lo stesso Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, presente la scorsa settimana a Rimini alla fiera Ecomondo, è intervenuto sul tema del Parco eolico, sostenendo che “ tutti vorrebbero un mondo bucolico, ma in tema di energia occorre trovare un punto di equilibrio personale per non avere decrescita. L’impegno del governo è per una valutazione in tempi celeri, con l’obiettivo di autorizzare entro cinque-sei anni 70-80 gigawatt da rinnovabili”. Per scattare una fotografia del dibattito attuale, riportiamo le principali posizioni ( nei due articoli di pagina) di diverse realtà del territorio.

Comune e Provincia di Rimini

L’amministrazione comunale e la Provincia riminese si trovano sostanzialmente allineati nelle osservazioni sul Parco Eolico rivolte al Ministero, da cui emerge apertura alla realizzazione dell’impianto, ma non senza modifiche al progetto o particolari garanzie per il territorio. “ Le ipotesi della nuova versione del progetto, con distanza minima dalla costa di 9,5 miglia e fino alle 18 miglia, – si legge nella nota del Comune di Rimini sono migliorative del progetto precedentemente presentato, ma non accolgono pienamente la richiesta di allontanare il più possibile le pale eoliche dalla costa.

Il Comune di Rimini ha chiesto quindi di prevedere un ulteriore allontanamento dalla linea di costa, riducendo del tutto l’impatto visivo”. Riduzione dell’impatto visivo che viene sottolineato anche dalla Provincia di Rimini. Altro elemento ribadito dal Comune è quello delle compensazioni per il territorio. “ Prioritario continua la nota – individuare azioni compensative concrete che incidano sul contesto del territorio, rivolte principalmente alla riduzione dei consumi energetici da fonti non rinnovabili, mettendo a disposizione della comunità locale parte dell’energia prodotta dall’impianto e al contenimento dei costi degli approvvigionamenti energetici”.

Gli ambientalisti

Fin dalle prime presentazioni, il progetto di Parco eolico ha diviso le associazioni ambientaliste riminesi. Tra coloro che appoggiano il progetto e che ribadiscono il proprio ‘sì’ anche in queste fasi, sono Legambiente E-R, Europa Verde e Futuro Verde. Si tratta di un progetto fa sapere Legambiente che ha la potenzialità di fornire almeno metà del fabbisogno di energia elettrica del territorio riminese, contribuendo in modo significativo al soddisfacimento della domanda di energia prodotta da fonti rinnovabili. Secondo la pianificazione della Regione Emilia-Romagna, infatti, entro il 2035 le rinnovabili dovranno coprire il 100% della domanda di energia.

L’opportunità offerta dai nuovi impianti eolici in mare, sia in fase di valutazione (a Rimini) sia in chiusura di progettazione (a Ravenna), va colta. Questo non vuol dire accettare ogni progetto a scatola chiusa, ma valutarli in modo critico e proporre modifiche e miglioramenti che vadano nella direzione di una maggiore compatibilità ambientale e di un sempre più evidente servizio per il territorio che li ospita”.

Dello stesso avviso i rappresentanti di Europa Verde, che alla notizia dello sblocco della procedura al Ministero hanno dichiarato di essere “ soddisfatti che si sia aperto l’iter autorizzativo del Parco eolico. Impianti come quello di Rimini contribuiscono ad aumentare l’indipendenza energetica del nostro paese e hanno un ruolo strategico per le politiche economiche nazionali oltre che per l’ambiente”. Allineata anche Futuro Verde, che ci tiene a prendere le distanze da altre associazioni ambientaliste contrarie al progetto, sottolineando che “ tutte le opinioni sono rispettabili, ma non si applica a tutto l’ambientalismo la visione miope e anacronista solo di qualcuno”.

… E CHI È CONTRARIO. Ribadiscono il proprio‘no’ gli operatori economici (e non solo)

“Ecomostro. Impatto troppo grande su mare ed economia”

Fin dalle prime presentazioni del progetto di Parco eolico da parte dell’azienda promotrice Energia Wind 2020, sono state numerose le risposte negative da parte di diverse realtà del territorio di Rimini.

Nonostante, infatti, la necessità di una transizione verso le energie rinnovabili sia sempre più urgente, sono comprensibili i timori e le perplessità di un territorio che vive (anche se non esclusivamente) grazie al proprio mare e alla sua attrattività.

Gli operatori economici

Tra i principali soggetti contrari al Parco eolico ci sono i rappresentanti di alcune catgorie economiche del riminese. “ Bastano i numeri per capire l’impatto devastante che avrà questa installazione sul nostro territorio. – è la posizione di Confesercenti Rimini, attraverso le parole del presidente Fabrizio VagniniUno su tutti l’impatto ambientale: decine di km di fondale marino saranno deturpati da 51 pali da 7,5 metri di diametro, con un evidente danno per la flora e la fauna, oltre al danno economico per chi vive della pesca in quelle zone. Bisogna considerare poi il cantiere che per anni impegnerà il nostro territorio. Nelle ottimistiche previsioni dei costruttori, il Parco eolico non sarà operativo prima di luglio 2024, ritengo sia fondamentale concentrarsi su progetti più sostenibili e che possano avere ricadute positive dirette sulle nostre città, come le comunità energetiche rinnovabili”. Sulla stessa linea la posizione di Confartigianato. “L’accelerazione sulla realizzazione del Parco eolico ci preoccupa e le perplessità sono più di una”, spiega il presidente di Confartigianato Imprese Rimini Davide Cupioli.Non vorremmo che si corresse troppo, con il rischio di non analizzare approfonditamente il rapporto costi/benefici. Dal punto di vista ambientale, paesaggistico ed economico siamo contrari perché, in un’aerea a forte vocazione turistica come la nostra, sarebbe la rovina di un patrimonio costruito in tanti anni.Non è ancora chiaro, poi, se la ricaduta sul territorio ci sia e in quali termini, poiché l’impianto andrà in rete nazionale”.

La nostra organizzazione non è contraria né al parco eolico, né ad altri sistemi di produzione di energia elettrica alternativi. – si aggiunge Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali (nella foto) Siamo contrari a questo Parco eolico, così come ci è stato presentato, con pale che deturperebbero il paesaggio e l’orizzonte del nostro mare. Creare un ecomostro sull’onda dell’emotività è pericoloso Siamo invece favorevoli alla costruzione di parchi eolici fuori dalla portata visiva, ad oltre 50 km della costa, oppure in aree non turisticamente interessate”.

Tutela ambientale

Tra gli ambientalisti contrari al Parco eolico c’è, sin dall’inizio, l’associazione Basta Plastica in Mare, che anche in questa fase ha ribadito il proprio ‘no’, chiedendo una proroga per presentare osservazioni e lamentando poca partecipazione. “ Non se ne è discusso abbastanza, – interviene Marco Zaoli, consulente scientificodell’associazione – si sarebbe dovuto organizzare un tavolo, non solo tra enti, ma aperto ad associazioni e organizzazioni sociali per permettere loro di conoscere meglio il progetto”. È un ecomostro che sarà visibile da terra e non solo dal litorale. – è la dura posizione di Italia Nostra Rimini La domanda conseguente è solo una: può convivere una località turistica che fa del rapporto con l’ambiente il proprio assioma con un impianto industriale? La risposta è ‘no!’ e deve essere chiaro che chi si assumerà la responsabilità, anche solo di non contrastare la realizzazione di questo ecomostro, avrà anche la responsabilità di quegli effetti conseguenti verso le generazioni presenti e future”.