Acqua, fuoco, terra, aria. I quattro elementi si ritrovano nelle caratteristiche dei Fantastici Quattro, la più celebre “super famiglia” dei fumetti creata da Stan Lee e Jack Kirby nel 1961, divenuta popolarissima nel periodo golden age di casa Marvel e tutt’ora al centro delle attenzioni dei lettori di comics, pur tra mille traversie e vicissitudini. Il quartetto aveva già conosciuto versioni cinematografiche ma sinceramente l’ultimo film di dieci anni fa aveva lasciato parecchio amaro in bocca e pochi soldini nelle casse.
Ora si riparte da capo, si saltano le origini, solo accennate e ormai note a tutti, con i quattro (li interpretano Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bacharach e Joseph Quinn) impegnati a combattere la minaccia più grande, il potente Galactus, divoratore di mondi, servito dall’araldo Shalla-Bal (qui si preferisce la versione femminile definita nel 1968, al posto del Silver Surfer maschile), pronto a fagocitare la terra per saziare la sua fame cosmica.
Look anni’60 con il calendario che però definisce un’ipotetica data futuribile 828 (numero spiegato alla fine con la commozione che sale), sintesi narrativa di pregio che porta lo show a 114 minuti di durata senza troppe lungaggini pur sacrificando qualche aspetto, battute e riferimenti come da pagine fumettistiche e divertimento assicurato per un ritorno alla grande di Mr. Fantastic, la Cosa, la Torcia Umana e la Donna Invisibile. Ah, ci sarebbe anche un altro membro fantastico in famiglia ma ve lo lasciamo scoprire al cinema.

