No ai sabot e alle pantofole, no al cinema violento privo di etica, tanto gelato, il nuoto, molte canzoni, possibilmente italiane (ma c’è anche Aretha Franklin) magari per un musical sulla storia nazionale nel Novecento: i cinefili più navigati avranno capito che si parla di Nanni Moretti, pronto ad affrontare il pubblico con il suo nuovo film Il sol dell’avvenire. Ritrovando sarcasmo ed ironia, pur stemperati nell’ inevitabile malinconia dovuta al tempo che scorre e alle mutazioni dell’inquieto vivere, dopo la virata dolente di Tre piani, il regista di Bianca firma un bel film che più morettiano non si può, dettagli compresi, dove c’è cinema (Demy, Fellini, Cassavettes) politica, psicoanalisi, crisi coniugale, creativa e finanziaria (inutile rivolgersi a Netflix per terminare il film). Il film di cui si parla è quello che tenta di mettere in scena il regista Giovanni (Moretti), vicino alla separazione, suo malgrado, dalla moglie produttrice Margherita Buy. Un’opera ambientata nel 1956, l’anno della rivoluzione ungherese, con una sede PCI impegnata ad accendere lo spirito dei compagni contro l’egemonia sovietica, in sostegno ai combattenti magiari. Gli attori principali (Silvio Orlando e Barbora Bobulova) non “rispondono sempre ai comandi”, soprattutto lei che ama variare sul copione, mentre la consorte di Giovanni si dedica a titoli più commerciali, schifati dal marito che chiede lumi sulla morale e sull’arte ad illustri pensatori.
Nel cast anche Mathieu Almaric e Jerzy Stuhr. Parata finale con volti noti del cinema di Moretti…
IL SOL DELL’AVVENIRE DI NANNI MORETTI PER GIOVANI E ADULTI – AL CINEMA