C’ERA UNA VOLTA MIA MADRE DI KEN SCOTT PER GIOVANI (DAI 13 ANNI) E ADULTI – AL CINEMA
Mia madre, Dio e… Sylvie Vartan.
Dal libro autobiografico di Roland Perez, avvocato francese, Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan, una storia vera che sembra scritta apposta per un film, una commedia, dove la protagonista è una madre ebrea sefardita (interpretata da Leïla Bekhti) molto premurosa e testarda, apprensiva e devota, il classico ritratto della madre di religione ebraica come lo si può ritrovare nei film di Woody Allen o nelle divertenti vignette di “Momma” di Mel Lazarus. Così testarda che quando uno dei suoi figli nasce con un piede storto, non ci sta a farlo passare per disabile e rassegnarsi al fatto che non esista nessuna possibilità di curare il suo handicap.
Con pazienza e cocciutaggine, sfidando medici e autorità, si prodiga a curare il figlio privatamente. E Sylvie Vartan? La cura materna consiste nel tenere bloccato il bambino a casa, che studia con l’aiuto dei fratelli e guarda costantemente programmi televisivi, imbattendosi proprio nella diva canora francese che diventa la sua ossessione e la sua passione. E la star d’oltralpe, quella autentica, (che ha superato gli ottanta anni) avrà il suo spazio all’interno della vicenda, spalmata su un ampio spazio temporale, tra momenti divertenti e parentesi più commoventi, sempre con mamma alla riscossa, perché l’affetto materno non conosce ostacoli e barriere, anche se volte può diventare soffocante. Dirige con brio Ken Scott che qualche anno fa aveva divertito non poco con la commedia La grande seduzione e Jonathan Coen veste i pani di Perez da adulto.

