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Concittadini difficili

GABBIANI. Da sempre associati al mare, nel tempo si sono spostati nei centri urbani, diventando stabili e causando diversi problemi. Come comportarsi?

Un animale da sempre associato alla libertà, per il suo legame con il mare e con il volo in spazi aperti e senza limiti. Ma che negli ultimi anni sembra aver abbandonato questi scenari romantici preferendo la città, con tutte le conseguenze del caso, spesso poco piacevoli. Si tratta del gabbiano, che come noto ormai da tempo è presenza stabile nei centri urbani, attirati soprattutto da una maggiore facilità nella ricerca di cibo. Una presenza che non sempre si traduce in convivenza facile con l’uomo, tanto da rendere necessarie diverse misure per la gestione della diffusione di questi esemplari. Anche a Rimini.

Identikit

Prima di entrare nel merito, una breve presentazione di questo “concittadino” non sempre facile da gestire. Gli esemplari che si possono incontrare nei centri urbani italiani sono i piccoli gabbiani comuni che raggiungono la maturità nel loro secondo inverno e i grandi gabbiani a capo bianco tra i quali in Italia nidificano il Gabbiano reale ( Larus michahellis) che è ormai stanziale anche in alcune importanti città costiere o attraversate da fiumi e che raggiunge la maturità al quarto anno. Il rapporto più complesso da gestire è proprio con quest’ultimo: volatile di grosse dimensioni, con un peso che raggiunge e a volte supera il chilo, una lunghezza che può arrivare a sfiorare i 60 cm e un’apertura alare che varia tra i 110 e i 140 cm. Si tratta di una specie protetta (dalla Legge 157/92) e dotata di grande capacità di adattamento, anche in ambienti lontani dalle coste da cui proviene. Ha grande varietà per quanto riguarda l’alimentazione, potendosi cibare di pesce e altri organismi marini, e di scarti di pescato, ma anche di rifiuti, uova e nidiacei e animali morti, oltre alla capacità di predare altri animali, compresi individui adulti di piccione e rondone.

Prevenzione e convivenza

Come anticipato, la presenza stabile di questi animali nei centri urbani può sfociare in una convivenza difficile con l’uomo, generando problemi che si acutizzano in modo particolare nel periodo della nidificazione. Nidificazione che comincia con la primavera e prosegue fino a luglio, periodo che stiamo vivendo proprio ora. Un momento, dunque, particolarmente delicato: per questo il Servizio ambiente del Comune di Rimini sottolinea gli accorgimenti di carattere generale e le informazioni utili per i cittadini al fine di prevenire l’incremento della popolazione di questo volatile in città. “ Quella del gabbiano reale è una presenza diffusa, da qualche tempo sempre più spesso stanno abbandonando la zona del mare a favore delle città ben più ricche di cibo, nidificando sui tetti e creando alcuni problemi di convivenza con i cittadini come l’imbrattamento di tetti, edifici, monumenti; disturbo e rumore, anche nelle ore notturne, ostilità nei confronti degli intrusi e interazioni nei luoghi in cui sono presenti i rifiuti urbani lasciati indebitamente fuori dai cassonetti”.

Trattandosi di specie protetta, non è possibile un approccio diretto al contenimento della diffusione degli esemplari sul territorio, ma la via è quella della prevenzione. Come comportarsi in tal senso? “ L’unico modo per evitare la loro presenza continuativa è attuare una serie di azioni preventive di dissuasione incruenta, da attuare prima che i gabbiani abbiano costruito il loro nido, atti a impedire la nidificazione per chi nella propria abitazione ha tetti, piani, terrazze, balconi, davanzali, ciminiere, camini e ad evitare di abbandonare rifiuti fuori dai cassonetti. – prosegue il Comune di Rimini – In particolare, se si è già avuta la presenza di gabbiani sul proprio tetto negli anni precedenti e non si desidera che la nidificazione avvenga di nuovo, è necessario intervenire per tempo provvedendo alla rimozione dei nidi prima che inizi la nuova stagione riproduttiva e, all’applicazione sul tetto di dispositivi incruenti per evitare il ripetersi della nidificazione. Il nido può essere rimosso solo se non sono già presenti le uova o i piccoli. La distruzione intenzionale del nido con l’uovo è vietata”. Per quanto riguarda i dispositivi di dissuasione, è possibile procedere stendendo “reti antintrusione” in plastica o metallo o un sistema formato da fili tesi. Esistono deterrenti ottici (nastri colorati, bandiere riflettenti, effige di rapaci, ecc.) e acustici. C’è, inoltre, la necessità di un impegno da parte della cittadinanza, al fine di limitare le forniture di cibo “ sensibilizzando i cittadini e le attività commerciali come pescherie, negozi di frutta e verdura, macellerie, ristorazione di varia natura, ad evitare dispersione sul territorio degli scarti e rifiuti”, aggiunge il Comune.

Gli “scontri” con l’uomo

Seppur non si tratti di situazioni di alto pericolo, può capitare che i gabbiani si dimostrino aggressivi nei confronti dell’uomo. In particolare quando si tratta di difendere il proprio nido. “ Dal momento che hanno nidificato e deposto l’uovo è praticamente impossibile riuscire ad allontanare i gabbiani che attueranno una difesa attiva del nido e del pullo – sottolinea il servizio comunale – La difesa è attuata tramite un sistema di allarme svolto da tutti i gabbiani in volo che emettono un caratteristico suono in presenza di un possibile ‘predatore’ e dai genitori del pullo che si ritiene in pericolo, i quali compiono azioni di disturbo e dissuasione nei confronti del potenziale predatore tramite picchiate, tentativi di colpi con le zampe e lancio di feci. Gli attacchi, però, non sono in genere portati per colpire ma per dissuadere e confondere il predatore facendo in modo che il pullo si nasconda. Dopo circa 40 giorni dalla nascita il pullo si invola e lascia il nido. Entro pochi giorni anche i genitori lasciano l’area”.

Infine, proprio per quanto riguarda i piccoli di gabbiano, in caso di ritrovamenti è possibile contattare il CRAS-Centro Recupero Animali Selvatici (via Baracchi 47, cras.rimini@gmail.com) che potrà intervenire nel merito direttamente o fornendo tutte le informazioni necessarie.