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Clima, che sofferenza per coste e spiagge

Rn,08/10/05:maltempo detriti dopo la mereggiata �Riccardo Gallini_GRPhoto

Il Rapporto 2024 di Legambiente sottolinea le grandi criticità delle aree marittime, tra meteo sempre più estremo ed erosione costiera che non rallenta

Che il clima stia cambiando non è un fatto accertato solo dalla comunità scientifica (che cerca di avvisarci ormai da decenni), ma anche dall’evidenza: non serve essere esperti per constatare come la situazione attuale sia completamente diversa da quella di soli venti o trent’anni fa. Questione che diventa ancora più palese in estate, in cui assistere a caldo sempre più estremo ed eventi atmosferici violenti e dannosi è diventata la normalità. In un contesto del genere, a soffrire in modo particolare sono i territori costieri, Romagna compresa. A sottolinearlo in modo dettagliato è Legambiente, che proprio in questi giorni ha pubblicato il consueto

Rapporto Spiagge annuale. Un’approfondita analisi, condotta dall’Osservatorio Città Clima dell’associazione ambientalista, che sottolinea due principali criticità che vanno a colpire le aree costiere, ormai in tutto il territorio nazionale: l’estremizzarsi delle condizioni climatiche, in particolare per quanto riguarda gli eventi meteorologici violenti che purtroppo abbiamo cominciato a conoscere anche a Rimini, e la costante erosione delle spiagge, a un ritmo preoccupante. Uno scenario inquietante che emerge dai numeri.

Nello specifico, il report rileva come siano 816 gli eventi meteorologici estremi (allagamenti, caldo record, danni da piogge intense, trombe d’aria, mareggiate, ecc) registrati dal 2010 a giugno 2024 in 265 comuni costieri, di cui 104 solo nell’ultimo anno, a rappresentare un aumento di oltre il 14% (14,6%) rispetto solamente a un anno fa. Situazione dei comuni costieri che, rispetto al totale del Paese (2.086 eventi meteo estremi) sfiora il 40%.

Come anticipato, inoltre, allarmante anche la fotografia scattata da Legambiente per quanto riguarda l’erosione delle spiagge italiane.

Secondo una recente mappatura di ISPRA, – si legge nel report – la superficie complessiva delle spiagge italiane misura appena 120 km quadrati, meno del territorio del solo municipio di Ostia a Roma, con spiagge che hanno una profondità media di circa 35 metri e occupano appena il 41% delle coste (3.400 km su un totale

Sul territorio

La Romagna conosce bene questi temi. Il report, infatti, sottolinea come tra i Comuni più colpiti dalle criticità esaminate vi sia Cesenatico, in particolare per quanto riguarda gli eventi meteo estremi con danni alle infrastrutture e alla comunità. Scenario che si situa in quello di una Emilia-Romagna in cui sono 29 gli eventi censiti di cui 9 mareggiate, 8 allagamenti da piogge intense, 7 eventi con trombe d’aria che hanno causato danni. Per quanto riguarda il tema dell’erosione costiera, l’Emilia-Romagna dal 2006 al 2020 ha subìto erosione nel 32,3% delle proprie coste, arrivando a una lunghezza attuale delle stesse stimata in poco più di 100 km, spingendo Legambiente a definirla come “ risorsa relativamente ridotta”.

Le coste sono la prima parte del territorio esposto alle conseguenze del cambiamento climatico e allo stesso tempo rappresentano una importante risorsa per la biodiversità, turismo, porti e pesca. – dichiara Francesco Occhipinti, direttore di Legambiente Emilia-Romagna Vista l’estensione della nostra costa è sempre più importante comprendere quali sono gli effetti di ogni singola azione, acquisendo la consapevolezza di quali sono gli effetti irrimediabili del turismo balneare, dell’erosione costiera. Gli abusi edilizi, le concessioni demaniali marittime e l’estrazione di idrocarburi offshore. Nell’ottica di tutela del nostro litorale è sempre più urgente fare ampie considerazioni di intervento sia sugli aspetti di adattamento sia di mitigazione per ridurre la quota di influenza del cambiamento climatico”.