GIOVANI MADRI DI JEAN-PIERRE E LUC DARDENNE PER GIOVANI (DAI 14 ANNI) E ADULTI – AL CINEMA
Ci sono registi che amano giocare con i generi più disparati e cambiare stile e registi fortemente ancorati al loro modus operandi.
Al secondo gruppo appartengono di diritto i fratelli Dardenne, tredici lungometraggi all’attivo (più un paio di corti e sette documentari), giustamente “abbonati” al Festival di Cannes dove, con questo film, questa volta hanno portato a casa il premio per la miglior sceneggiatura. Un cinema, quello dei fratelli belgi, lucido, rigoroso, essenziale, senza fronzoli e profondamente ancorato al contemporaneo, fortemente politico anche senza bisogno di urlare a voce alta messaggi e proclami.
Come in questo Giovani madri, ritratto corale di un gruppo di adolescenti alle prese con la maternità. Storie diverse, percorsi diversi, tra le ombre del passato difficili da cancellare, un presente fatto di sogni ma difficile da costruire, la riluttanza dei “giovani padri” ad accettare le responsabilità paterne, le ingerenze dei parenti e il tentativo di riallacciare i legami perduti con la mamma che scelse la strada dell’abbandono.
Storie umanissime, toccanti, commoventi, pregnanti. Con quei bambini piccolissimi in braccio, nella scelta di tenerli oppure affidarli, nella strada tortuosa della vita che offre barlumi di speranza e di rinascita. Cast di coinvolgente emotività con giovani attrici di pregio (Lucie Laruelle, Babette Verbeerk, Elsa Houben, Janaïna Halloy Fokan, Samia Hilmi) e qualche volto più noto come quello di India Hair.

