BERGAMO. A San Giovanni in Marignano, in una sola stagione, era stato capace di costruire molto più di una squadra. Aveva creato un gruppo, un’identità, un modo di trasmettere la pallavolo che poi si rispecchiava in campo in ogni gesto delle sue giocatrici. Ma anche per lui, quei sette mesi in biancoblù, hanno significato tanto. Soprattutto dal punto di vista personale. Ecco perché quando la mattina del 5 aprile del 2024 il Volley Bergamo annunciò il suo arrivo, in tanti ci rimasero male. Anche perché Matteo Bertini, insieme al presidente Stefano Manconi, aveva già costruito parte della squadra per la stagione successiva. Qualcuno si sentì addirittura tradito da quella scelta. Domenica, a distanza di 18 mesi, le strade di Bertini e di Omag-Mt torneranno a incrociarsi.
Bertini, ben ritrovato.
“Grazie, il piacere è reciproco”.
Come sta?
“Facendo tutti i debiti scongiuri, bene”.
È pronto per domenica?
“Pronto e anche molto emozionato perché per me San Giovanni in Marignano, nonostante ci sia stato solo un anno, ha significato tanto. Soprattutto per i rapporti di amicizia sincera che ho instaurato e che ancora oggi continuano. Che, poi, se uno ci pensa bene, sono la cosa più importante”.
Senta, vogliamo tornare per un attimo a quella scelta che ha fatto storcere il naso a tante persone?
“Molto volentieri anche perché è passato il messaggio che io sia fuggito, ma non è così. Mi è capitata una chance alla quale non ho potuto dire di no: sia a livello sportivo sia a livello famigliare. Dopo tanti anni in panchina, Bergamo mi ha dato l’opportunità di sedermi dietro una scrivania e fare quello che mi ha sempre affascinato molto, ossia il Direttore Sportivo. Ero stanco, usurato anche dalla quotidianità della palestra e quindi ho colto al volo questa proposta. E anche a livello famigliare, come dicevo, la mia vita è cambiata in meglio: posso trascorrere più tempo con Katia, la mia compagna, e mia figlia Anna che ha appena 3 anni. So che tante persone, giocatrici comprese, sono rimaste deluse, ma mi auguro che abbiano capito il vero motivo di quella scelta che, sinceramente, rifarei anche oggi”.
Pensare che aveva già costruito parte della squadra (Nicolini, Valoppi e Piovesan oltre le conferme di Ortolani, Parini e Consoli) che poi ha vinto tutto nella stagione successiva. Dica la verità, le è un po’ dispiaciuto?
“Dispiaciuto no, anzi, sono stato molto contento per il presidente, lo staff, le ragazze e per i tifosi. Quando me ne sono andato Omag-Mt ha avuto la fortuna di trovare un ottimo allenatore come Massimo Bellano che è stato il vero artefice della splendida stagione di San Giovanni proprio perché ha preso in mano una squadra che in parte non era stata costruita da lui. Quindi un grande bravo a Massimo. Tornando alla domanda ho seguito il campionato delle Zie dalla prima all’ultima giornata e ho tifato per loro perché è vero come dicono i tifosi che quando diventi una Zia lo rimani per sempre, ma è altrettanto vero che quando vivi quell’ambiente ci rimani affezionato per sempre”.
Dal punto di vista sportivo e da quello personale quali sono i ricordi più belli di quella stagione?
“Dal punto di vista sportivo senza ombra di dubbio la vittoria in casa nella Pool Promozione (25 febbraio, ndr) contro Perugia che poi vinse il campionato. Un 3-0 netto, in un palazzetto infuocato, con le ragazze che giocarono una gara spettacolare sotto il profilo tecnico, agonistico, mentale. In quella partita mi sentii parte integrante del gruppo in campo e questo per un allenatore è il massimo. Peccato, poi, non essere riusciti a qualificarci per i play-off ma dal punto di vista degli infortuni non fummo fortunati: perdemmo subito Linda Cabassa e poi il nostro capitano Giulia Saguatti più diversi acciacchi stagionali come quello di Caforio. Dal punto di vista personale, come ho già detto, i ricordi sono legati alle persone, alle amicizie che si sono instaurate. E non potrò mai dimenticare il saluto dei Nipoti, che sono davvero una forza della natura, dopo l’ultima gara in casa. Quindi capite bene che per me domenica non sarà una partita come tutte le altre perché rivedrò tante facce a me care”.
Che partita si aspetta?
“Mi aspetto una battaglia perché tutti vogliamo iniziare con il piede giusto. Sia noi sia San Giovanni abbiamo avuto un primo turno proibitivo: Milano e Novara, ossia due delle quattro squadre favorite con Conegliano e Scandicci. Eppure nessuna delle due ha sfigurato. Giochiamo entrambi una bella pallavolo e abbiamo fuoriclasse in squadra, quindi mi aspetto una bella partita che, sinceramente, spero possiamo vincere noi”.

“Ne ha tutte le possibilità. Ha un allenatore preparato che conosce bene la categoria, ha un ottimo staff a partire dal mio amico Alessandro Zanchi, ha un presidente che conosce questo mondo come pochi altri, un gruppo di ragazze molto interessanti e tifosi che nei momenti difficili possono essere la spinta per il famoso clik. E io ne so qualcosa”.
Francesco Barone

