Il Comandante Andrea Rossi racconta struttura, attività, criticità e futuro dell’articolata macchina della sicurezza urbana sul territorio
La Perla Verde capitale della sicurezza urbana. Almeno per qualche giorno: lo scorso fine settimana, infatti, Riccione ha ospitato la 44esima edizione delle Giornate di Polizia Locale e Sicurezza Urbana, il più grande convegno internazionale dedicato alla Polizia Locale. Organizzata dal Gruppo Maggioli, la tre giorni di convegni, incontri ed eventi formativi, con circa 150 relatori ha visto approfondire numerosi temi di interesse, tra riforma del Codice della Strada, sicurezza e applicazione di nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale. Evento dai numeri importanti (dettagli nell’altro articolo di pagina), che diventa occasione per scoprire e approfondire il lavoro della Polizia Locale di Rimini, spesso sottovalutato o dato per scontato. Un focus a 360 gradi che proponiamo grazie alla collaborazione del dottor Andrea Rossi, Comandante della Polizia Locale di Rimini.
“La Polizia Locale di Rimini è organizzata in un Comando centrale e tre distaccamenti: uno in centro storico che copre anche l’area di Marina centro, uno a Viserba per la zona nord e a Miramare per la zona sud. Per quanto riguarda le funzioni, siamo organizzati in tre macroaree: una che si occupa del presidio del territorio e di sicurezza urbana che comprende i distaccamenti di cui sopra, la polizia edilizia, la polizia amministrativa impegnata in controlli commerciali, le anagrafiche e il Nucleo sicurezza urbana che, dotato di quattro unità cinofile, si occupa di tutti quegli aspetti di illegalità legati al decoro o al degrado di alcune aree (controlli su sostanze stupefacenti, immobili abbandonati, ecc). Infine, fa parte di questa macroarea il Nucleo anti abusivismo commerciale, impegnato in estate sulle spiagge”.
Le altre macroaree?
“La seconda macroarea è quella che afferisce a tutto l’ambito della sicurezza stradale, del pronto intervento e della viabilità, di cui fa parte il Nucleo anti infortunistica, impegnato in caso di incidenti, un reparto che si occupa dei controlli relativi al Codice della strada e la Centrale radio operativa, struttura che ha il compito di coordinare tutte le chiamate che riceve con il personale operativo sul territorio. Sulla Centrale radio è necessaria una piccola parentesi, perché nel 2024 grazie a un investimento da parte dell’Amministrazione di oltre un milione di euro abbiamo inaugurato una Centrale all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, che ci ha permesso un notevole passo in avanti dal punto di vista dell’efficienza in merito ai sistemi di videosorveglianza, di controllo stradale e che grazie a un software avanzato consente di ottimizzare nel modo più razionale possibile il personale sul territorio. C’è, infine, la macroarea dedicata alle attività amministrative, come la gestione dei verbali, dei contenziosi, delle autorizzazioni, oltre a contabilità e bilancio”.
Un’organizzazione complessa. Quali sono le forze impiegate?
“Attualmente abbiamo impiegato un numero di unità variabile, perché vi sono anche delle assunzioni in part-time, che va dalle 218 alle 230, che operano grazie a importanti strumenti come l’Ufficio mobile, che consente di avere su veicolo la Centrale radio di cui parlavo prima, molto utile, ad esempio, in caso di emergenze di protezione civile o di grandi eventi pubblici”.
Rimini ha una natura peculiare legata alla stagione, per ovvi motivi. Di quante forze in più avete bisogno durante l’estate e, soprattutto, si tratta di risorse sufficienti?
“Disponiamo di una trentina di unità assunte con contratto part-time per sei mesi, che vengono impiegate nei periodi di maggiore necessità, tenendo conto per l’appunto della natura del nostro territorio. Va sottolineato, però, che a livello turistico Rimini è ormai destagionalizzata, perché tra eventi fieristici e festività il flusso è quasi continuo tutto l’anno: in questo senso, dunque, in ottica soprattutto di gestione del traffico e della mobilità, l’impegno è costante in ogni stagione. Se si tratta di risorse sufficienti? È ovvio che i rinforzi sono sempre utili e si potrebbe sempre far meglio, però ad oggi la situazione è sotto controllo”.
Ci sono ambiti di intervento nel quale soffrite maggiormente?
“Non è facile trovare un ambito specifico in questo senso, soprattutto perché, come detto, in estate le problematiche si amplificano sotto diversi aspetti. Se devo sottolinearne alcuni penso al traffico, alla sosta o alla presenza di soggetti che possono turbare l’ordine pubblico, che sono gli ambiti più evidenti. Oppure, la moltitudine di persone concentrata in specifici luoghi può comportare un’aumentata sensibilità nei confronti del decoro urbano e, di conseguenza, possono aumentare le chiamate in tal senso, oltre che una percezione amplificata dal web e dai media. Ma si tratta comunque di situazioni che conosciamo bene e che sappiamo gestire”.
C’è, invece, qualche problematica nuova?
“Un tema che si è affacciato negli ultimi anni nel contesto riminese, anche perché è cambiata la normativa e c’è un’attenzione particolare su di esso, è quello degli affitti brevi, con tutti i riflessi del caso sul turismo. In tal senso, però, ad occuparsene sono gli uffici competenti del Comune, noi rappresentiamo la parte operativa impegnata nei controlli. Questo è sicuramente un fenomeno recente”.
Ricollegandosi alle recenti Giornate della Polizia Locale di Riccione, quali sono a suo avviso i temi che interesseranno maggiormente il prossimo futuro per quanto riguarda l’attività di polizia?
“Di temi rilevanti ne sono emersi tanti. Da sottolineare, però, c’è sicuramente quello dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni nella nostra attività. Si tratta di uno strumento che anche nel nostro settore avrà un impatto profondo in futuro: per questo, e per la specifica importanza del lavoro di polizia, dovremo essere pronti ad accogliere il buono che questa tecnologia offre, tenendo fermamente sotto controllo i potenziali rischi, che sono numerosi. Se controllata a dovere e se gestita in modo adeguato dal punto di vista etico, l’IA applicata al nostro lavoro può essere fondamentale”.
Concludiamo con l’aspetto umano: com’è e come ha visto cambiare nel tempo il vostro rapporto con la cittadinanza? C’è supporto o ostilità?
“Tra le tante attività belle che facciamo ce n’è una che, purtroppo, può essere spiacevole: le multe. È comprensibile che tale attività non attiri di certo le simpatie dei cittadini, ma il nostro approccio è e deve essere sempre finalizzato a far capire il perché di queste sanzioni. Si tratta di un’attività educativa. Ovviamente entra in gioco anche il fattore umano: chi svolge questo lavoro è formato per avere un approccio integrato e intelligente nei confronti della comunità, in modo che il cittadino si trovi davanti un professionista capace di spiegare nel modo migliore possibile il motivo della sanzione e, soprattutto, che non si ponga mai al di sopra della persona. In questo senso, il nostro è un ruolo pedagogico, in cui la sanzione non ha finalità punitiva, ma correttiva di un comportamento sbagliato. Nella mia (lunga) esperienza ho visto che nel corso degli anni il livello culturale degli agenti è aumentato, migliorando di conseguenza la qualità delle persone e il rapporto con i cittadini”.

