Durante l’Angelus a Castel Gandolfo, il Papa ha espresso gratitudine per la creatività e la passione di gruppi e associazioni che in estate promuovono iniziative culturali e di evangelizzazione, citando in particolare la missione giovanile di Riccione. Nell’angelus ha richiamato il valore del Vangelo come segno di contraddizione e ha rivolto un pensiero alle popolazioni colpite dalle alluvioni in Asia.
L’elogio alle iniziative estive
Puntuale alle 12 di ieri, XX Domenica del Tempo Ordinario, papa Leone XIV ha recitato l’Angelus in Piazza della Libertà a Castel Gandolfo, davanti ai fedeli e ai pellegrini radunati al Palazzo Apostolico delle Ville Pontificie.
Nell’occasione il Pontefice ha ringraziato per le numerose iniziative estive di evangelizzazione e di animazione culturale, sottolineando «come la passione per il Vangelo stimola la creatività e l’impegno di gruppi e associazioni di ogni età».
Ha citato in particolare la missione giovanile di Riccione, svoltasi nei giorni scorsi, ringraziando promotori e partecipanti.
Il Vangelo come segno di contraddizione
Commentando il Vangelo di Luca (Lc 12,49-53), il Papa ha ricordato che la missione di Gesù e dei suoi discepoli è «segno di contraddizione».
«Il Signore anticipa ciò che dovrà affrontare quando a Gerusalemme sarà osteggiato, arrestato, insultato, percosso, crocifisso», ha spiegato papa Leone XIV, richiamando l’esperienza delle prime comunità cristiane che, pur vivendo pacificamente, subivano persecuzioni.
La fedeltà al Vangelo nonostante le difficoltà
Il Santo Padre ha sottolineato che «non sempre il bene trova una risposta positiva», ma che Gesù invita i credenti «a non arrendersi e a non omologarsi alla mentalità del mondo».
Ha ricordato l’esempio dei martiri e di quanti, nei diversi ambiti della vita, vivono coerentemente la loro missione cristiana. Citato anche sant’Ignazio di Antiochia, che esortava a vivere in fedeltà a Dio più che agli uomini.
Vicino alle popolazioni colpite dalle alluvioni
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha rivolto un pensiero alle popolazioni di Pakistan, India e Nepal, colpite da gravi alluvioni: «Prego per le vittime e i loro familiari e per quanti soffrono a causa di questa calamità».
Ha inoltre chiesto di pregare per il successo delle trattative di pace, affinché «il bene comune dei popoli» resti sempre al centro.
Saluti finali e benedizione
Nel salutare i presenti, il Pontefice ha accolto con gioia il gruppo Aido di Coccaglio, i donatori di sangue Avis giunti in bicicletta da Gavardo (Brescia), i giovani di Casarano e le religiose francescane di Sant’Antonio.
Ha benedetto anche il grande pellegrinaggio al Santuario mariano di Piekary, in Polonia, concludendo con l’augurio: «Buona domenica a tutti!».

