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Rimini vola… senza mimetica

Un paio di anni fa, anche sulle pagine de ilPonte, si è parlato di avvenuta smilitarizzazione dell’aeroporto di Rimini. Vero ma non verissimo. In che senso? Nel novembre del 2016 il “Fellini” ha visto compiersi uno storico e importante avvicendamento: Romagna Radar, il sistema di monitoraggio dello spazio aereo di parte della Romagna e parte delle Marche, gestito dall’Aeronautica Militare, è stato ufficialmente disabilitato. Al suo posto è diventato operativo il sistema Bologna Radar, controllato completamente da personale civile ENAV dal capoluogo emiliano-romagnolo. Via l’Aeronautica Militare, dentro l’ENAV: smilitarizzazione. Non del tutto vero, però, perché questo passaggio non ha interessato tutti gli aspetti dell’aeroporto riminese.

L’ultimo passo
Nonostante la grande importanza storica di questo transito (si ricordi che l’aeroporto riminese, nel periodo della Guerra Fredda, era uno delle più importanti strutture militari Nato, anche per la presenza del nucleare) non si poteva ancora parlare di completa smilitarizzazione, perché il servizio meteorologico rimaneva ancora a gestione militare. Fino ad ora. Pochi giorni fa, nel pomeriggio del 26 luglio, è avvenuto l’ultimo avvicendamento: il primo bollettino meteorologico civile viene caricato sulla rete globale, segnando la fine della lunga gestione militare. “<+cors>Nell’ambito del Piano di Transito degli aeroporti militari all’aviazione civile, coordinato dall’ENAC in qualità di autorità per l’aviazione civile, <+testo_band>- si legge nel comunicato ufficiale diffuso da Aeronautica Militare e da ENAV – <+cors>i servizi di meteorologia aeronautica sull’aeroporto di Rimini, finora erogati dall’Aeronautica Militare, transitano ad ENAV, la Società che gestisce il traffico aereo civile in Italia. L’Aeronautica Militare ha svolto training specifico a favore del personale ENAV. Da oggi la manutenzione di quasi tutti i sistemi di assistenza al volo sul sito sarà garantita dal personale Techno Sky, società del Gruppo ENAV<+testo_band>”. A proposito di Techno Sky, è importante sottolineare un elemento. Dal punto di vista tecnologico, i precedenti sistemi di Rimini erano di produzione mista, italiani e tedeschi. Da un paio d’anni, invece, ENAV ha sviluppato internamente (proprio attraverso Techno Sky) un software tutto suo, che elabora e distribuisce agli utenti i dati meteo rilevati, e Rimini è il 18esimo aeroporto in cui viene installato. Notevole, dunque, l’impegno profuso da ENAV su Rimini: non solo risorse economiche e umane, ma anche di investimento tecnologico.
Un passaggio avvenuto in tutta sicurezza e in un contesto di collaborazione. “Tutte le attività – continua il comunicato –  si sono concluse con la firma delle Convenzioni a cura delle Amministrazioni coinvolte, confermando l’elevato livello di cooperazione dei diversi attori, sia nel settore civile sia in quello militare. Si tratta del quinto avvicendamento nella fornitura del servizio meteorologico in circa quattro anni dopo gli aeroporti di Ciampino, Verona, Treviso e Brindisi”.

Quindi ora sì, si può dire: l’aeroporto di Rimini compie un altro importante passo verso la completa smilitarizzazione (restano all’Aeronautica la rete elettrica e un impianto di radioassistenza). Resta anche la presenza di mezzi dell’Esercito, appartenenti al reparto Vega, che però non ha ruoli di gestione.

Il commento
Perché si è reso necessario questo passaggio? Risponde la stessa ENAV.
“Questo ‘passaggio di consegne’ è scaturito da un accordo tra ENAC, ENAV e Aeronautica Militare, in ottemperanza al Decreto del Ministero della Difesa del 5 agosto 2009 con il quale l’aeroporto di Rimini ha assunto lo stato giuridico di Aeroporto Civile appartenente allo Stato, aperto al traffico civile. L’esecuzione di quanto disposto dal Decreto ha reso, pertanto, necessario che le conseguenti attività tecniche, amministrative e operative, relative al transito delle infrastrutture e dei servizi per la navigazione aerea, fossero disciplinate da uno specifico accordo tra tutti i soggetti interessati. Il 2 novembre 2016 è stato sottoscritto da Aeronautica/ENAV/ENAC un documento denominato ‘Piano operativo transito SNA (Servizi Navigazione Aerea) aeroporto di Rimini Miramare’, elaborato allo scopo di regolare il transito e individuare le modalità e le forme di collaborazione tra ENAV ed Aeronautica per il passaggio di consegne”.

E cosa può significare per l’aeroporto riminese?
“ENAV ha investito risorse economiche per la modernizzazione del sistema di rilevamento dati meteorologici conformandoli agli standard attualmente in uso su tutti i 45 aeroporti nazionali di propria competenza. Ha ampliato il numero di risorse umane, inserendo nell’organizzazione del Centro aeroportuale di Rimini un numero di Tecnici Meteorologi sufficiente per coprire le esigenze di servizio. Il completamento della struttura organizzativa operativa del Centro Aeroportuale Rimini, composta dal servizio del controllo del traffico aereo e dal neo acquisito servizio meteo, permette ad ENAV di garantire standard operativi in linea con le esigenze presenti e future dello scalo riminese”.

Simone Santini