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Per la sua famiglia rinuncia alla serie B

ARPILIQuando il cuore conta più della ragione. E ti fa fare scelte che in pochi possono capire. Prendete Andrea Arpili, riminese doc, e uno dei preparatori atletici in rampa di lancio. Dopo due stagioni all’Ascoli calcio, in serie B, per lui era già pronto un altro biennale. Anzi, per lui si era scatenata una vera e propria asta, con un paio di chiamate anche dal piano superiore, quello in cui è tutto «paillettes e lustrini». Roba da dire subito di sì, senza pensarci un attimo. Invece lui ci ha riflettuto, ha ringraziato e non solo ha declinato l’invito, ma ha addirittura deciso di scendere di categoria dicendo alla proposta del San Marino, nel campionato Nazionale Dilettanti.
“Capisco bene che per molti possa sembrare una decisione assurda – spiega Pilo –soprattutto per uno come me che ha sempre detto di inseguire questo sogno. Tanto è vero che in queste settimane in molti mi hanno telefonato per capire se fosse vero quello che si diceva in giro. Il fatto è che fino a due stagioni fa, ossia fino a quando mi sono trasferito ad Ascoli con Mario Petrone, avevo in testa solo di arrivare nel calcio che conta, quello con la «c» maiuscola. Poi, però, mi sono scontrato con le difficoltà che può vivere un qualsiasi pendolare che lavora da una parte e ha la famiglia dall’altra. Ascoli è relativamente vicina e a volte mi muovevo addirittura in giornata, ma alla lunga la distanza si è fatta sentire”.
Anche perché casa Arpili è formata da una bella combriccola: oltre ad Andrea e alla moglie Federica, ci sono Maria Sole di 11 anni, Alessandro di 6 e a giorni arriverà anche Diego.
“Non voglio sembrare un sentimentale, ma alla sera quando mi addormentavo sentivo la loro mancanza, i loro abbracci, anche le loro litigate. Ho parlato a lungo con mia moglie di queste possibilità che si stavano susseguendo e lei mi ha dato carta bianca, come del resto ha sempre fatto. In questi anni è stata la colonna della nostra famiglia, ma non me la sono sentita. L’arrivo di Diego, la scuola di Maria Sole e Alessandro, non volevo portarli via dal loro contesto, dalla loro realtà. Non volevo e non voglio, almeno per il momento, farli avere una vita a macchia di leopardo. La felicità e la serenità della mia famiglia valgono più di tutto”.
E così da una settimana Arpili sta seguendo il San Marino nella sua nuova avventura in serie D.
“È come se fossi tornato a casa, San Marino è sempre rimasta nel mio cuore. Lì ho vissuto forse il momento più bello della mia carriera: la promozione in Prima divisione. Eravamo partiti a fari spenti, per molti addetti ai lavori eravamo in seconda fascia. Invece fin dai primi giorni di ritiro mi resi conto che il gruppo si stava cimentando giorno dopo giorno e quando hai un gruppo di ragazzi pronti a dare l’anima per il compagno, sai che non ti è precluso nulla. E, infatti, giornata dopo giornata scalammo la classifica anche grazie ai giocatori che avevamo tra i quali c’era Gianluca Lapadula che ha firmato per il Milan. Tra le altre cose quando gli è arrivata la telfonata del procuratore era nella mia palestra (il Cross Sport in via Dario Campana, a Rimini) e non scorderò mai la sua faccia piena di felicità”.
Quella felicità che Pilo vive ogni giorno in compagnia della sua famiglia.

Francesco Barone