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Camper, l’ora della retromarcia

La notizia è passata quasi in silenzio. Ma, ancor prima che arrivassero i numeri ufficiali, ce ne si era accorti anche a occhio: quest’anno i camper di Mondonatura, a Rimini, sono stati molti di meno. Sarà stato senz’altro il meteo poco propizio da metà settembre in poi. Sarà stata la congiuntura economica difficile, anche se a vedere le dimensioni e gli accessori di certi camper vien da pensare che a qualcuno delle congiunture non interessi poi più di tanto. Ma un po’ preoccupa pensare che, dopo anni di continuo aumento, il numero di caravan che riempiono le nostre strade a settembre, d’ora in poi possa diminuire (anche se RiminiFiera non drammatizza, e il -5% di visitatori è perdita contenuta rispetto ad altre fiere del settore, come Francoforte, molto più disertata). La loro presenza anima e smuove la nostra Riviera fino agli sgoccioli dell’estate, e garantisce alla bassa stagione quella vivacità che il turismo dei pensionati settembrini fatica ad offrire, pur con le sue maratone boccistiche in spiaggia e le passeggiate serali col golfino alla ricerca di una gelateria ancora aperta. Finire l’estate con il colpo d’occhio dei camper fa bene anche psicologicamente: dà l’idea di una stagione animata fino all’ultimo e alimenta la fiducia in una Riviera sempre e comunque piena di attrattiva. Va d’altro canto ricordato che i camper non sono simpatici a tutti: “Meglio se se ne vanno da un’altra parte, invece di inquinare e intasare le nostre strade”, si sente ripetere ogni anno dalle voci fuori dal coro. Opinione, per carità, legittima. Se non fosse che la mattina di lunedì 22 settembre, il giorno dopo la fine di Mondonatura, coi caravan ormai lontani centinaia di chilometri, il traffico era incolonnato in una lunga coda dalla fiera fino al centro città. Ah, fosse colpa dei camper…