Home Attualita Vendemmia magra anzi magrissima, ma di buona qualità

Vendemmia magra anzi magrissima, ma di buona qualità

Un’ottima annata? Giusto nei film come – guarda caso – cita il titolo di una nota pellicola con Russel Crowe. I viticoltori riminesi sono piuttosto abituati ad annate magre, e non è un problema solo di questo territorio stando alle ultime notizie, a livello nazionale, sulla vendemmia targata 2012. C’è chi parla della raccolta più scarsa dell’ultimo mezzo secolo. Dopo un’estate particolarmente calda, per non dire infuocata, e siccitosa il calo registrato a livello quantitativo è di circa il 40% rispetto agli standard e del 20% rispetto allo scorso anno che già, in questo senso, aveva lasciato un retrogusto amarognolo.
In provincia, come nel resto d’Italia, proprio per l’andamento climatico degli ultimi mesi, la vendemmia di quest’anno parte in anticipo (di circa 15 giorni) rispetto ai ritmi canonici. La Cantina sociale dei Colli Romagnoli di Ospedaletto parte ufficialmente il 3 settembre ma la raccolta delle uve precoci è iniziata già il 21 agosto con lo Chardonnay, il 23 con la Malvasia, il 28 con la Rebola e il 30 con il Merlot. Quanto ai privati, ogni azienda si regola a modo suo a seconda delle scelte produttive e commerciali e della collocazione dei vigneti. Ma la maggior parte dei viticoltori ha già provveduto a raccogliere i grappoli per evitare che l’uva subisca un’eccessiva gradazione.
All’azienda Colli del Cerreto di Santa Maria in Cerreto, la vendemmia è appena cominciata con le uve bianche e quelle Merlot, che tra le rosse sono le prime ad essere pronte. “La stagione è anticipata di un’altra settimana rispetto a quella già precoce dell’anno scorso mentre come quantità siamo più o meno agli stessi livelli” spiega Valerio Perrina. La qualità delle uve lo lascia comunque soddisfatto: “Certo, gli acini sono piccoli, ma le uve quest’anno sono molto belle e sane, ancora più dell’anno scorso”. Sarà inoltre un vino ad alta gradazione. “Se il Trebbiano si aggirerà sui 12 gradi e mezzo – conclude Perrina – con il Sangiovese arriveremo a picchi anche di 14”.
Alla Fattoria del Piccione di Montecolombo si comincia, con la raccolta, i primi di settembre del sangiovese novello. In questo caso secondo le stime del titolare, Stefano Pasini, si stima un calo quantitativo del 20% rispetto al 2011, ma l’ottimismo resta. “La qualità è ottima e le piogge della scorsa domenica hanno dato un po’ di sollievo alle piante più in crisi. Nei prossimi giorni lasceremo un minor carico di uva in modo che le piante possano riprendesi più facilmente”.
A San Patrignano, invece, la tanto attesa Beatrice si è vista solo con il binocolo. Il 26 agosto sono caduti appena 3 millimetri d’acqua la mattina e 5 il pomeriggio, riepiloga il responsabile della Cantina, Roberto Dragoni mentre dà un’occhiata alla centralina. Anche quest’anno la Comunità ha giocato d’anticipo iniziando la vendemmia addirittura il 7 agosto con le uve Chardonnay. “Siamo andati avanti con le bianche mentre per le rosse stiamo cercando di tirare un po’ – spiega Dragoni – perché soprattutto nei vigneti più in alto, non sono ancora pronte a livello di colore”. Anche qui il caldo soffocante, in particolare di agosto, ha ridotto la quantità e il peso delle uve: “Prevediamo una diminuzione del 15%, in compenso però la qualità è ottima e l’abbassamento delle temperature con l’escursione termica prevista tra il giorno e la notte, favorirà nell’uva una migliore maturazione a livello di buccia e colore”
Caldo e siccità non producono esattamente gli stessi effetti sui vigneti. Quelli più a rischio secondo Sandro Santini della Tenuta Santini di Passano, sono proprio i Sangiovese. “Abbiamo iniziato il 24 agosto con il Cabernet e il Merlot -spiega – per questi vini la qualità è molto buona, siamo invece preoccupati per i Sangiovese che ancora non sono pronti”. Se anche in questa azienda si prevede un calo quantitativo (fino al 40% in meno rispetto agli standard), al Podere Vecciano di Coriano il trend sembra essere diverso. “Per noi non è una stagione più magra” fa presente Davide Bigucci. “Certo, siamo ormai abituati a rese inferiori rispetto ad anni fa, ma abbiamo dei vigneti con qualche anno in più sulle spalle e un tronco più solido, che stanno sopportando bene l’andamento climatico”. In ogni caso il fresco di questi giorni sta dando una bella boccata d’ ossigeno. E non solo alle piante.

Alessandra Leardini