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Una sola candela ma vale cento!

Essere centenari oggi non è più un’eccezione. Sui centenari romagnoli ne scrisse, con una precisa statistica proprio su il Ponte, il giornalista Ermanno Pasolini. Tra i tanti già da lui citati ora se ne aggiunge uno nuovo, festeggiato al Vadas (Associazione di Volontariato per anziani soli) nella Parrocchia di San Nicolò al Porto. Nell’Associazione, nata nel 1977, non c’era mai stato un centenario fino al 13 dicembre di questo 2012 ove vi è stata una grande festa in onore di Zaira per i suoi cento anni.
Lei è abbastanza particolare perché, elegante e sorridente, quasi ogni settimana si presenta, accompagnata in macchina dalla figlia, al Vadas, e lì poi resta, da sola, per chiacchierare con gli altri. Sempre pronta ad iniziare, in gruppo di quattro, una delle solite partite a briscola o a scopa, oppure pronta per la tombola che riesce anche a vincere quando le gira la fortuna, ed infine a degustate il solito the con i biscotti. Questa volta, in più, a nome del Sindaco c’era a festeggiarla un suo rappresentante con tanto di sciarpa tricolore che le ha portato i complimenti sia del Comune sia della Città. E lei, anziché commuoversi, era lì a battere le mani insieme a tutti gli altri. A Zaira piace chiacchierare, ma anziché raccontare delle due guerre mondiali, che ha vissuto entrambe, le piace invece parlare di sé, di quando, diversamente dalle sue amiche, dopo le Elementari, voleva continuare a studiare per diventare ostetrica, ma poi conobbe un ragazzo, si innamorarono ed in breve si sposarono, facendo sparire così ogni altra idea. Dice Zaira “Mio marito, che faceva il fornaio, mi diceva sempre che io non avevo bisogno di avere un lavoro, e così anch’io ben volentieri stavo in casa con i bambini e mi piaceva molto fare la casalinga. – continua nel racconto – Mi accorsi di sentire la solitudine solo quando morì mio marito, ed i figli erano già diventati grandi”.
Ma Zaira con il suo bel carattere conobbe ben presto delle care amiche con cui poté fare belle gite ed anche qualche viaggio. A chiederle: “Come sente i suoi cent’anni?”, risponde: “Non li sento diversi dai precedenti. Di diverso, ora, porto solo il bastone”. E continua, puntando la mano verso la Presidente del Vadas, Alberta Carli: “Ad un certo momento della mia vita è stato importante conoscere il Vadas e le sue volontarie, e le amiche e gli amici con cui mi trovo quasi ogni settimana, il lunedì ed il giovedì”. Per la sua festa del centenario c’era anche un gran dolce con un’unica candelona, e lei poi regalò a tutti, uno per uno, tre confetti in una coccarda rossa. Una bella festa. Non è mancata, infine, la poesia in dialetto della poetessa Giovanna Pulzoni… “L’è na dnina / A la cem isè / Parchè l’è znina / Ma l’è blina / E zentilina / S’una buchina / Che de i dent / Lai n’ha na fila./ Ma par dì la verità / S’iè tot i su / Quest un si sa.”

Grazia Bravetti Magnoni