Home Attualita Una laurea e poi? Mollo tutto, cambio vita

Una laurea e poi? Mollo tutto, cambio vita

Prima l’agognata laurea, poi un impiego a tempo indeterminato in perfetta linea con gli studi universitari. Eppure a volte non basta per considerarsi del tutto realizzati e felici. Ne sa qualcosa Michela Fraternali, 36enne riminese, che appena un mese fa ha rinunciato a un posto sicuro per concretizzare il suo sogno: un negozio di giochi didattici, “non solo limitato alla vendita, ma capace di diventare uno spazio di socializzazione dove i bimbi possano esprimere la loro creatività”. Qualcuno potrebbe definire questa scelta coraggiosa con ben altri aggettivi, per non dire una pazzia. “Lo so, è stato un salto nel vuoto” commenta Michela, che dopo la laurea in Scienze ambientali aveva trovato un lavoro stabile per la cooperativa Atlantide, prima alla Casa delle Farfalle di Milano Marittima, poi presso la sede centrale dove si occupava di comunicazione e formazione. Com’è arrivata la svolta? “Una mia amica aveva aperto un negozio di giochi didattici nel Ravennate. Per curiosità ho iniziato a girare con lei per fiere e la passione è diventata sempre più grande. Ho iniziato a desiderare un negozio tutto mio, così oggi sono qua” racconta dalla sua nuova “postazione”, il “Formichiere”, in via Verdi a Santarcangelo. Un percorso non privo di ostacoli, il suo. “Tanti si stupivano. Molto spesso mi sono sentita dire commenti del tipo: ’ma che fai? Con la crisi bisogna stare attenti!’. Ma dentro di me sapevo che se non avessi fatto ora questa scelta, non l’avrei più fatta e non avrei potuto vivere con dei rimpianti”. Dopo un’accurata indagine di mercato (“Solo a Riccione e Santarcangelo non esisteva ancora un negozio come quello che io avevo in mente”) Michela ha optato per la città clementina. “Ho dato le dimissioni il 5 giugno e ho aperto il 30, sono molto contenta, da questa settimana parto con un progetto di letture animate la sera e presto vorrei fare anche dei corsi in lingua…”. Oggi Michela può dire, orgogliosa, di non essersi fatta bloccare dalla paura.

Laura e Sara (nella foto), entrambe riminesi, fino a qualche anno fa si conoscevano solo di vista. La prima studia Architettura, la seconda Accademia delle Belle Arti. Se Laura Genestreti, dopo la laurea prova a cimentarsi senza troppo entusiasmo con la progettazione legata all’edilizia, Sara Carlini si specializza in illustrazioni per bambini. L’incontro, che porterà Laura a mollare l’architettura e a dedicarsi con Sara al progetto del Laboratorio Ramina, avviene nel 2005 durante un corso per ceramisti al Centro Zavatta. “In realtà la progettazione non l’ho abbandonata del tutto – chiarisce Laura – ho solo spostato la mia formazione sugli oggetti per la casa. E con Sara, che arrivava dal mondo dell’arte, sono riuscita a concretizzare le mie idee”. Dalla ceramica ai tessuti, fino agli accessori personali, piano piano il lavoro a quattro mani è cresciuto e si è perfezionato. “Dopo le prime esperienze casalinghe, realizzate per amici e conoscenti, ci siamo rese conto che le nostre creazioni potevano piacere, da qui l’idea di aprire un laboratorio tutto nostro ”. L’inaugurazione è avvenuta in piena crisi, a fine 2010, ma oggi Laura e Sara stanno raccogliendo i frutti seminati con tanta pazienza. “Oltre all’apprezzamento delle aziende con cui lavoriamo – spiegano – abbiamo avuto delle belle soddisfazioni anche dall’estero. I primi di luglio sono venuti 20 ragazzi di una scuola russa di design e l’anno scorso ha seguito i nostri corsi anche una studentessa tedesca”. Ripensamenti? Tutt’altro. “La laurea è importante – conclude Laura – ma bisogna anche sapersi reinventare”.

Alessandra Leardini