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Un venerdì per salvare il mondo

Fra le tante caratteristiche degli adolescenti c’è quella di credere in diversi ideali, e soprattutto l’ambizione di combattere per essi. E quando si ha un’occasione per farlo, la sfida viene sempre accettata.

Il 15 marzo è stato indetto il primo sciopero globale contro i cambiamenti climatici, che ci ha dato la possibilità di manifestare il desiderio di cambiare il nostro futuro. La protesta ha coinvolto oltre 2000 piazze in tutto il mondo per un totale di 1,8 milioni di persone, 400mila solo in Italia, in maggioranza studenti e giovani che hanno avuto finalmente l’occasione di far sentire la propria voce.

Gli eventi hanno preso forma grazie alla collaborazione delle organizzazioni Fridays For Future (“Venerdì per il futuro”), delle vere e proprie comunità formate da persone di tutte le età accomunate dalla preoccupazione per gli effetti che l’attività umana sta arrecando al nostro pianeta, portando la Terra incontro a conseguenze molto gravi, come desertificazione, scioglimento dei ghiacciai, stravolgimento del clima, ed estinzione di varie specie animali.

Il movimento globale

Per questo Greta Thunberg, una ragazza svedese di 16 anni, ha scelto di mettere in atto la sua particolare forma di protesta: da agosto 2018, ogni venerdì si presenta davanti al Parlamento del suo paese, chiedendo al governo un impegno reale per fermare i cambiamenti climatici che stanno travolgendo il nostro pianeta, in particolare nel rispetto degli accordi di Parigi. Lentamente, la lotta silenziosa di Greta ha catturato l’attenzione di un pubblico sempre più vasto, primi fra tutti i giovani, che hanno visto nella sua determinazione una profonda speranza di riuscire a fare qualcosa di concreto per cambiare la situazione attuale in cui si trova il nostro pianeta. Per questo il 15 marzo più di 100 piazze italiane si sono riempite di studenti che hanno accolto l’invito di Greta a saltare la scuola: in fondo, perché studiare per un futuro che potrebbe non esserci?

Anche Rimini in prima fila

Fra le organizzazioni che si occupano di Fridays for Future nel nostro paese, anche quella di Rimini ha deciso di prendere parte alla protesta, organizzando la manifestazione che ha coinvolto oltre mille persone di tutte le età. A scendere in piazza sono stati tantissimi studenti universitari e delle scuole superiori, ma anche bambini delle materne accompagnati dalle loro maestre e membri di diverse associazioni locali.

L’evento tuttavia non è stato pensato come un normale sciopero, bensì come una vera e propria forma di lotta per aiutare il pianeta, mobilitandosi in prima persona: per questo, prima di manifestare nel centro storico, in moltissimi si sono radunati al Parco Marecchia e alla spiaggia libera per raccogliere i rifiuti, nel secondo caso con una particolare attenzione alla pulizia del litorale e degli scogli dalle microplastiche, che spesso diventano nutrimento dei pesci.

La manifestazione si è conclusa in piazza Cavour, che si è riempita di striscioni e cartelloni con gli slogan più svariati, e dove è stata realizzata una gigantesca scritta “Climate Strike”, “Sciopero per il clima”, con la spazzatura raccolta. Con i vari interventi che si sono susseguiti durante la giornata, per la maggior parte preparati da ragazzi, i partecipanti hanno avuto la possibilità di confrontarsi su diverse tematiche, in particolare concentrandosi sulle piccole azioni quotidiane che ognuno può compiere per cambiare il sistema attuale, in quanto siamo tutti essenziali per il nostro pianeta, e anche piccoli passi possono fare la differenza.

È stata una giornata importante proprio per questo, “perché ha fatto sì che tutti noi potessimo sentirci parte, in prima persona, della causa per la quale abbiamo appena iniziato a combattere”, come spiegano alcuni dei ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa. Che aggiungono: “Un evento in cui noi giovani siamo stati i protagonisti assoluti, dimostrando che, quando si tratta di una tematica che ci sta davvero a cuore, siamo pronti ad alzare la voce. Per gli adolescenti è frustrante sentire continuamente dagli adulti che non siamo capaci di interessarci veramente a qualcosa, e in questa occasione abbiamo provato il contrario”. Il 15 marzo in moltissimi si sono mostrati coinvolti in ogni attimo della manifestazione, animati dal desiderio di migliorare concretamente l’ambiente che ci circonda pulendo dai rifiuti il parco e la spiaggia, rendendo Rimini un posto migliore per tutti. C’è il timore che però la nostra voce non sia stata sentita, che chi può effettivamente fare qualcosa di grande per migliorare la situazione non abbia ricevuto il nostro messaggio.

La lotta è appena iniziata, e faremo il possibile per continuare a farci sentire: in fondo, come ci ha dimostrato Greta Thunberg, la rivoluzione nasce da un passo, anche piccolo.

Giulia Cucchetti