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Un Marignanese in Giappone


 

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Per qualche giorno, alla fine di settembre, gli abitanti di San Giovanni in Marignano si sono visti gironzolare per il paese un gruppetto di suore giapponesi. Alla meraviglia è seguita presto la spiegazione. Si trattava delle responsabili della congregazione delle Suore della Carità di Gesù venute a rendere omaggio alla città natale del loro fondatore. Infatti 80 anni fa, il 15 agosto 1937 don Antonio Cavoli, marignanese, sacerdote diocesano, poi divenuto missionario salesiano, fondava la congregazione a Miyazaki, in Giappone. Oggi quel seme è davvero cresciuto e attualmente le consorelle che si impegnano, come dice la loro Madre Generale Teresia Furuki, “a trasmettere l’amore misericordioso di Dio” sono 950 (!), presenti in ben 15 nazioni e ripartite in 6 ispettorie: una in Giappone, tre in Corea, una in Brasile e una in Perù – Bolivia – Argentina.

La denominazione della Congregazione ricorda le parole di saluto pronunziate dal Rettore Maggiore don Rinaldi rivolte ai missionari inviati nel 1926 in Giappone, dove il livello sociale di civiltà era alto, ma dove “mancava la conoscenza della Carità insegnata da Gesù”.
In seguito all’espansione internazionale della Congregazione, nel 1998 venne riconosciuta come Istituto Pontificio, nel 2008 la Casa Generalizia è stata trasferita a Roma, e nel 2009 la denominazione venne cambiata da Suore della Carità di Miyazaki in Suore della Carità di Gesù che esprime meglio il carisma.

Nel loro pellegrinaggio nella terra del fondatore le suore hanno incontrato le comunità di San Giovanni in Marignano, visitato la chiesa di San Pio V a Cattolica (dove don Cavoli aveva lavorato come vice parroco), la chiesa di Santa Chiara a Rimini (dove ha fatto 10 giorni di esercizi spirituali dopo il ritorno dalla prima guerra mondiale e ha deciso di diventare un religioso per poter andare in missione) e in cattedrale (dove è stato ordinato).

Importante l’incontro con la comunità salesiana di Rimini. Erano presenti la Madre generale, le Consigliere generali,
sei ispettrici, provenienti da Giappone, Corea, Brasile e di Perù-Bolivia-Argentina, cinque suore studentesse a Roma, due suore che lavorano per casa generalizia.
La Messa, celebrata dal salesiano don Mauro Soru assieme a suoi confratelli, da don Piero Battistini, parroco della chiesa di San Pietro Apostolo in San Giovanni in Marignano, e da don Sebastiano Benedettini, rettore della chiesa di Santa Chiara, è stata preceduta dalla proiezione di un diapomontaggio che ha brevemente illustrato la storia della congregazione.
All’offertorio sono stati presentati come doni un mazzo di girasoli, candele accese e il testo delle costituzioni rinnovate per simboleggiare il rinnovo della totale donazione delle suore al Signore. Il fondatore diceva loro: “Noi volgiamo lo sguardo al Signore come i girasoli che fioriscono rivolti al sole”.
Al termine sono stati eseguiti canti in lingua giapponese e coreana a cui hanno assistito i parenti di don Cavoli e gli altri invitati.
Da un anno le suore sono diventate proprietarie della casa natale di don Antonio (che era custodita dal nipote Giovanni), attualmente in ristrutturazione, che ospiterà un piccolo museo che ricorderà il sacerdote. L’intento è di far conoscere alla gente del posto la vita di don Cavoli, soprattutto il suo lavoro instancabile nella terra di missione, per la fondazione della congregazione e per il suo sviluppo. (re)