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Truffe agli anziani: consigli utili per evitarle

Da sempre sensibile al tema della sicurezza degli anziani, la FNP CISL da più di 20 anni mette a disposizione dei propri iscritti una Cassa di Solidarietà per le vittime di furti e scippi: un piccolo sostegno per affrontare l’immediata situazione di difficoltà, coperture assicurative per infortuni, servizi di assistenza sanitaria e legale.
Il fondo interviene per furto di denaro, cellulare, oggetti d’oro e rifacimento chiavi e documenti o danni a porte e finestre. Un modo concreto di mostrarsi solidali con chi ha subìto un evento che può minare la fiducia in se stessi e quella dei propri cari, mettendo a nudo la propria fragilità. Ma è anche un incentivo a denunciare sempre i reati, anche quelli di entità più lieve: infatti, la condizione essenziale per ricevere il contributo è la presentazione della denuncia.
Nel 2016 sono stati 20.064 i casi di truffa a uomini e donne over 65, pari al 20% di tutti i truffati che hanno denunciato il reato. Secondo i dati emersi, la più alta incidenza riguarda truffe che si basano sulla visita di falsi incaricati di servizi (12,9%) e furti in casa (10,7%) ma sono molti anche i casi di attivazione di servizi non richiesti per via telefonica (6,7%), visita in casa di falsi funzionari pubblici (5,7%) e i raggiri fuori casa in prossimità di banche, poste, negozi (4,8%). La crescita sempre maggiore di questi casi rende gli anziani più insicuri: l’82,3% degli anziani diffida del prossimo e questa percentuale è aumentata dell’1,3% in cinque anni. Si va dal falso incidente al figlio/nipote, al raggiro delle false assistenti sociali o quello del tecnico della luce o del gas che entra in casa e con scuse porta via oro e banconote. Nei casi di truffa più diffusi, spesso i malviventi fanno leva sui sentimenti più profondi (l’amore per i figli), ma anche sulla fragilità psichica e fisica delle persone.
Conoscere le modalità attraverso cui avvengono le truffe più comuni permette di avere una maggiore consapevolezza e di ridurre i rischi.
Gli enti socio-assistenziali come l’INPS o l’INAIL non hanno personale operativo che faccia telefonate o visite a domicilio a titolo di prevenzione, accertamento o per ragioni amministrative. Lo stesso discorso vale per le ASL, con la sola eccezione delle visite specialistiche domiciliari, che però vengono richieste dal medico di base, concordate con l’ufficio competente e preannunciate in modo inequivocabile al paziente. Nei casi di prenotazioni di visite specialistiche a domicilio, è necessario prestare attenzione nel caso in cui il personale si presentasse in un giorno e in un’ora differente da quelli concordati.
Aziende di servizi gas, energia elettrica, acqua, telefono, rifiuti: nessuna azienda di fornitura di servizi manda funzionari a casa degli utenti per riscuotere l’importo di bollette, per controllarle o per eseguire rimborsi. Le visite dei tecnici vengono comunicate all’utente specificando giorno e ora di visita, oltre ai motivi dell’intervento e le modalità in cui avverrà. In caso si ricevesse una visita sospetta, è meglio invitare il presunto tecnico a ripresentarsi con il portiere o con l’amministratore, annunciando l’imminente arrivo di un parente. L’importante è non aprire la porta, neppure per controllare il tesserino di riconoscimento mostrato dal presunto tecnico.
Operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale. Quando ci si reca a prelevare la pensione, è preferibile farsi accompagnare soprattutto nei giorni di pagamento o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione. Nessun cassiere di banca o di ufficio postale insegue per strada un cliente per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato.
<+nero>Le Forze dell’Ordine Polizia, carabinieri e guardia di finanza<+testo_band> operano di norma in coppia e con la divisa d’ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l’auto di servizio. Non bisogna aprire la porta a sedicenti agenti in borghese, che spesso chiedono di entrare con la scusa di dover controllare l’appartamento perché quelli vicini sono stati svaligiati dai ladri.
I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perché temono di risultare maleducate. La paura di offendere spesso per gli anziani è un fattore di rischio: in questi casi è opportuno rispondere con un deciso «non ricordo» e comunicare che a breve arriverà un familiare. Nel caso in cui ci si senta minacciati, è importante chiamare subito aiuto, facendo riferimento ai numeri delle Forze dell’Ordine (112, 113 o 117) senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subìta.