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Tornano insieme gli Archivi dispersi

Al termine della lettura dell’opera del prof. Angelo Turchini sull’Archivio del Capitolo di Rimini si rimane impressionati per la mole del volume, per la ricchezza e completezza dei dati, per la diligente e paziente ricerca, che certamente è frutto di un lavoro durato molti anni.
L’autore, da sempre appassionato studioso della storia della Chiesa riminese, con quest’opera riconferma le sue doti di ricercatore e la capacità di assemblare ciò che il tempo, con lo scorrere degli eventi, ha disperso.
Mi viene spontaneo pensare alla schiera degli storici del passato, Garampi, Nardi, Tonini, ai quali oggi si aggiunge a pieno merito Angelo Turchini, che con metodi più moderni e criteri più razionali ha affrontato la complessa materia.
Non c’è mai stata, nella storia civile e religiosa della Chiesa riminese, un’opera di tale portata e tale ampiezza, ricchezza e precisione di dati: opera che oserei definire monumentale
Anche se l’opera non è destinata al grande pubblico, ma agli studiosi, tuttavia in alcune parti, dove i dati sono meno aridi, si legge con piacere e interesse, perché apre ad una conoscenza più viva della storia del tempo in cui si svolgono le vicende archivistiche.
Per cui giustamente “i beni culturali archivistici rappresentano insieme una parte rilevante della storia della cultura e della civiltà del territorio, rinviano ad un sentimento di riconoscimento e ad una appartenenza, mentre offrono una ricchissima documentazione per la storia più generale.”.
Come Preposto del Capitolo della Cattedrale di Rimini, mi compiaccio nello scoprire le radici profonde e le vicissitudini di questa antichissima istituzione, anche se oggi i Capitoli sono solo custodi di un passato e svolgono una funzione puramente liturgico-cultuale.
Tuttavia mi piace apprendere che il Capitolo, per quasi un millennio, ha costituito un importante centro di riferimento nella vita della diocesi e del territorio.
Infatti nell’Opera emerge non solo la storia del Capitolo coi suoi santi, i suoi privilegi e le sue alterne vicende, a volte dolorose, come la soppressione napoleonica; ma di riflesso emerge anche la storia civile della città di Rimini: ricca di avvenimenti, di personaggi, di cultura, di opere d’arte.
Dal 994, data del primo documento da cui inizia la ricerca, l’autore persegue con meticolosa precisione una ricostruzione dell’Archivio del Capitolo che può definirsi eccezionale, perché non si limita a considerare solo l’Archivio del Capitolo, nella parte custodita oggi nella rinnovata Biblioteca Diocesana, intitolata a mons. Emilio Biancheri, ma spazia in altri archivi a cercare le parti disperse. Infatti varie vicende storiche hanno portato allo spezzettamento dell’Archivio, disperdendo le sue parti in vari archivi.
In questo sta l’originalità e l’unicità dell’opera, che ha ricongiunto idealmente le parti disperse, così da integrare e completare come l’autore afferma : “recuperare, per quanto magari in via solo teorica, l’archivio nella sua unità non più fisica, la ricostruzione solo all’apparenza almeno ideale contribuisce a restituirne la realtà vera”.
Ringrazio il prof. Angelo Turchini perché con la sua ricerca ha colmato un vuoto storico e culturale e ha creato un’opera fondamentale, che rimarrà come punto di riferimento per ogni ulteriore studio e ricerca,
Auguro all’opera un meritato successo.

don Fausto Lanfranchi
Preposto del Capitolo