Home Cultura Il “tesoro” della Cattedrale, chi era costui?

Il “tesoro” della Cattedrale, chi era costui?

Vasi sacri, suppellettili liturgiche, paramenti, reliquiari: è il “tesoro” che racconta – in maniera storica e artistica – momenti e fatti della storia della religiosità, della devozione e della cultura della Diocesi di Rimini.
Un “tesoro” perlopiù nascosto: la parte più antica e originale di esso (e meno correntemente utilizzata) è esposta in alcune vetrine a muro blindate (e protette da opportuni impianti di sicurezza). Alzi la mano, però, chi ha mai ammirato tale “tesoro” o semplicemente è a conoscenza del fatto che esista ed è conservato nella Sala San Gaudenzo.
Un tesoro della Cattedrale? Sala San Gaudenzo? Di cosa parliamo? Ad alzare il velo su questo patrimonio di arte e storia della Diocesi di Rimini ci prova ilPonte, in collaborazione con la Commissione Diocesana per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, la Rettoria del Duomo e l’Issr “A. Marvelli”.
Tutto ruota attorno alla “Giornata evento diocesana di comunicazione Sovvenire”: giunta alla seconda edizione, che in realtà è una intera settimana composta da iniziative diverse.
L’obiettivo di questa “Giornata Sovvenire” è “riscoprire” due importanti luoghi riminesi a favore della città e del territorio: il Tesoro della Cattedrale e la necropoli romana custodita sotto il cinema Tiberio.
Il “Tesoro” della Cattedrale ha sede nella Sala San Gaudenzo (più comunemente denominata Ottagonale, per via della sua forma) costruita accanto al Tempio Malatestiano. Si tratta di un edificio – frutto della ricostruzione postbellica – che “sorge isolato fra la parte ricostruita e il Tempio Malatestiano. – spiega da par suo lo storico dell’arte Pier Giorgio Pasini – Richiama la forma dei battisteri delle antiche cattedrali e sembra che sia stato richiesto proprio per tale funzione”. In realtà, date le sue importanti dimensioni forse si pensava già ad un utilizzo diverso, probabilmente a sala del Capitolo dei Canonici, o per riunioni o convegni. Attualmente viene utilizzato (molto poco) come sagrestia per le celebrazioni liturgiche più importanti, e dal Vescovo in occasione di alcuni incontri annuali con personalità cittadine.
Nelle vetrine di questa Sala sono custodite le argenterie sacre più pregevoli della Cattedrale: circa settanta pezzi tra calici, pissidi, reliquiari, ostensori, paramenti, arredi, dipinti e sculture. Di particolare interesse i reliquiari gotici, ad esempio quelli detti di Sant’Innocenzo, degli Apostoli e del corallo, e preziosi arredi. Si tratta di un tesoro importante ma purtroppo pressoché sconosciuto alla comunità religiosa e civile, che merita di essere valorizzato e fruito.
Per questo motivo, ilPonte ha appena pubblicato la pregevole Guida breve al “tesoro” della Cattedrale di Rimini, diciassettesimo volume della collana “Guide brevi”, scritto da Pier Giorgio Pasini che si avvale come sempre dell’ottimo apparato fotografico di Luciano Liuzzi.
Del “tesoro” del tempio se ne parlerà venerdì 22 novembre, alle ore 17, proprio in Sala San Gaudenzo: Pasini presenterà la sua Guida, e soprattutto “regalerà” ai presenti una visita guidata al “tesoro”. Le visite guidate alla Sala e al suo patrimonio si ripeteranno sabato 23 e domenica 24 novembre (mattino e pomeriggio), a cura di Maria Cecilia Pecci, sempre a ingresso gratuito. Per completare l’offerta, è prevista una visita guidata della Cattedrale aperta a tutti con Pier Giorgio Pasini, alle 16 di sabato 23 novembre.
Anche la piccola necropoli rinvenuta sotto la pavimentazione del cinema Teatro Tiberio nel Borgo San Giuliano ha portato alla scoperta di 29 tombe di epoca romana e tardo romana, monili, vasi e monete (e delle lapidi originali del primo miglio della Via Emilia), verrà valorizzata con visite guidate, curate dal prof. Alessandro Giovanardi. Un patrimonio di grande valore – sostenuto, come nel caso della Basilica Cattedrale anche dall’8 per mille della Chiesa cattolica – che merita di essere valorizzato.