Home Cultura Tempio di sera. Cattedrale “sotto” le stelle di S. Lorenzo

Tempio di sera. Cattedrale “sotto” le stelle di S. Lorenzo

Metti una sera la visita alla Cattedrale. Magari nella notte di San Lorenzo, quando invece di guardare le stelle, si può ammirare l’arte, la fede, la storia e la filosofia contenute nel Tempio Malatestiano. È la proposta (interamente gratuita!) di “Tempio di sera”, messa a disposizione di ospiti e residenti dalla Diocesi di Rimini. Un approfondimento sui generis del Tempio Malatestiano, testimonianza tra le più preziose del Rinascimento italiano e gioiello della città.
La Diocesi propone alla città e ai suoi ospiti un approfondimento sulla Cattedrale di Rimini.
Scrigno di tesori custoditi da un magnifico involucro lapideo ideato da
Leon Battista Alberti, ospita all’interno straordinari bassorilievi di Agostino di Duccio e testimonianze pittoriche di Giotto, Piero della Francesca e Giorgio Vasari.
‘Solida’ antologia del pensiero umanistico, è un edificio in cui l’uomo è presente con le sue opere d’ingegno ad interpretare ciò che è stato creato da Dio.
L’appuntamento – in collaborazione con l’Associazione culturale La Fabbrica del Tempio
(www.lafabbricadeltempio.it) – è proposto venerdì 10 agosto, nella serata di San Lorenzo (Info: 0541.1835100, 333.7352877, info@discoverrimini.it ), tradizionalmente dedicata all’osservazione delle stelle: verrà approfondito il tema iconografico della Cappella dei pianeti nella quale compaiono astri, costellazioni e segni zodiacali in un appuntamento offerto ai riminesi e agli ospiti della Riviera.
Michela Cesarini e Nevio Genghini, esperti narratori-relatori, esamineranno, anche con il supporto di immagini, i profondi legami delle raffigurazioni scolpite da Agostino di Duccio con la cultura, l’arte, la storia, la religione, la letteratura e la filosofia del primo Rinascimento.
Il Tempio Malatestiano fu voluto infatti da Sigismondo Pandolfo alla metà del Quattrocento quale monumento illustre e sacro, dedicato “a Dio immortale e alla città”, come ricorda l’iscrizione in lingua greca presente sul fianco del Tempio, testimonianza esemplare della natura religiosa e celebrativa dell’edificio e della volontà di dare nuova linfa alla civiltà classica. (t.c.)