Home Cultura Se il teatro è materia, la scuola diventa festival

Se il teatro è materia, la scuola diventa festival

Al libro di italiano fanno subentrare un piccolo testo teatrale, la versione di latino lascia spazio alla convivialità, mentre la lesson di inglese dà il testimone ai versi di un musical. In lingua. Proprio di sostituzione si tratta o non è forse un’altra “faccia” della stessa scuola, un altro aspetto di un’educazione che dai banchi di scuola prende vita e interessa per intero il vissuto dei ragazzi?
“Provare per credere”, è l’invito che il professor Tommaso Mazzuca sembra lanciare ad amici, genitori e perché no, insegnanti, lui che per età potrebbe quasi quasi saltare anche dall’altra parte della barricata. “Provare” è facile al n. 30 di via Fratelli Bandiera, a Rimini. Qui, quartier generale delle scuole paritarie Maestre Pie, dal 30 maggio e per quattro giorni fino al “su il sipario” del 2 giugno (ore 18.15), andrà in scena il Festival del Teatro delle scuole delle Maestre Pie (seconda edizione), da pomeriggio a sera un’occasione “per riunirci attorno ai nostri alunni e festeggiare il loro coraggio e la loro voglia di mettersi in gioco”.
Nel corso degli anni, infatti, insegnanti ed educatori hanno notato come gli studenti si incoraggino e si sostengano reciprocamente in occasione degli spettacoli di fine anno. Questo legame speciale che si crea fra attori e spettatori, aiuta i ragazzi e le ragazze ad affrontare con più fiducia e consapevolezza di sé le piccole e grandi sfide quotidiane che li attendono.
Gli spettacoli scolastici aiutano a crescere e non sono affatto un surrogato di scuola? L’Istituto Maestre Pie ha così deciso di aprire i saggi anche al pubblico “esterno”, invitando tutti ad assistere agli spettacoli che i ragazzi hanno preparato durante l’anno e a vivere il clima che si respira nella scuola, unica in provincia, e tra le pochissime in Italia, ad inserire il teatro nell’offerta formativa come materia obbligatoria. “La conoscenza delle proprie emozioni, la capacità di lavorare in gruppo, l’attitudine ad ascoltare se stessi e gli altri, sono aspetti educativi fondamentali che nella nostra scuola hanno la stessa importanza degli aspetti strettamente didattici” assicura Mariano Arenella, coordinatore del festival (per il Liceo) e prof di Teatro sempre al Liceo. Tutte le classi saranno sul palco per un totale di 180 alunni. Il coordinatore dello spettacolo delle scuole medie (sabato 2, vi partecipano 28 alunni) è Giancarlo De Matteis.
Tanti sono gli appuntamenti, ogni gruppo ha lavorato seguendo le proprie caratteristiche specifiche e il proprio percorso di maturazione, passando così dalla comicità di Ayckbourn, alla tragedia di “Romeo e Giulietta”, dall’ironia demenziale di un gigante come Neil Simon (Fools) o dalla parodia “Cenerentola”, al musical “Il re leone”. E poi ancora, piccoli testi scritti direttamente dagli studenti come “Il ristorante dei famosi”, dove si incontrano diverse coppie famose della storia, anche contemporanea.
E che dire, poi, di “Omicidio alle Maestre Pie” dove, partendo dalla differenza tra conflitto (fondamentale per il teatro) e guerra (distruttivo per qualunque cosa) gli alunni indagheranno su un misterioso omicidio avvenuto tra le mura dell’istituto riminese.
Per rendere ancora più conviviali le quattro giornate del festival, le iniziative saranno intramezzate da un rinfresco con angolo bar allestito direttamente all’interno della scuola. L’ingresso è libero. In caso di pioggia gli spettacoli si terranno al coperto. Come ha suggeriva Aldo (alle prese con Cyrano nel film Chiedimi se sono felice): “L’ora dei preamboli è finita, è ora che si vada ad incominciare, a tessere la trama e poi l’ordito… che squillino le trombe signori spettatori, inizia la commedia, che parlino gli attori”.

Paolo Guiducci