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Sulle tracce dei castelli scomparsi

Luoghi minimi, piccoli insediamenti comunitari o castelli strategici che il tempo ha distrutto o quasi cancellato ma che hanno dato origine ai centri attuali. Anni di esplorazione sulle colline che adagiano sui declivi di S. Marino e del Montefeltro, ne hanno restituito tracce, talvolta solo storiche (e non architettoniche) ma non meno importanti. Il risultato di tale, appassionante ricerca, è confluito nel volume Castelli scomparsi nella Valconca del Montefeltro presentato dopo oltre un decennio di lavoro, da Luciano Alberelli. Per lo storico locale si tratta del terzo libro sulla realtà storica della zona contesa tra Malatesta e Montefeltro. Luciano Alberelli ha esteso la sua ricerca sull’antica realtà della valle del Conca al di fuori dei confini attuali.
“Sono pochi resti che ancora si scorgono a fior di terra adagiati lungo le dorsali montane dell’area montefeltrana. Possono essere avanzi di costruzioni medioevali o residui di un luogo forte che doveva servire d’avanguardia o di vedetta alla vicina rocca o castello” ha spiegato l’autore durante la presentazione del volume presso il teatro comunale di Mercatino Conca.
I castelli comunque sono da intendersi come castrum, ossia borghi e agglomerati fortificati con pochi abitanti. Nel XIV secolo – si legge nel volume – erano qualificati come “castelli” anche Monte Colombo con 17 famiglie, Faetano con 18 famiglie, Fiorentino con 20 famiglie e Monte Alta Vallio con 25 famiglie. Tali informazioni sono state riferite sia sul campo che su documenti che vengono dal Titano tramite un libro del 1763 di Zucchi Travagli dal titolo Animadversioni sulla apologetico feretranofornito all’autore dal preside di una scuola media di San Marino.
L’osservazione sul campo ha permesso di trovare indizi e piccoli elementi che confermavano la presenza narrata un tempo da cronisti locali e riportata da mappe e documenti di fortificazioni. Una ricerca resa difficile dalla stessa ubicazione dei luoghi, spesso inaccessibili, e dalla vegetazione tipica delle zone rurali.
Sono più di cinquanta i “siti” riscoperti nell’area del Montefeltro, molti dei quali purtroppo senza più tracce, come l’oratorio di Monte Copiolo, il castel vecchio di Monte Tassi, Castello di Monte Boaggine, quello di Ripalta, la casa ospizio di Serra degli Olmi, la chiesa di Santa Croce di Fossa. Anche ai confini della Repubblica di San Marino è stato “scovato” un antico maniero: si tratta del castello di Monte Ghelfo citato dal sammarinese Pietro Franciosi nel 1924. Per la ricerca storica l’autore si è avvalso anche della collaborazione del preside delle scuole medie di Mercatino, Ergeo Fabbri, che ha collaborato per le traduzioni dal latino e per la revisione dei testi, e dello storico del Medioevo feretrano, Francesco Vittorio Lombardi.

Maria Concetta Selva