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Signori, è tempo di jazz

Qualcosa nel panorama musicale locale è decisamente cambiato. Fino ad una manciata di anni fa, il jazz era un genere per pochi appassionati, magari anche un po’ snob. Una musica dalle infinite sfumature, dai toni più caldi del jazz anni ’40 a quelli più algidi e astratti del free jazz contemporaneo. Pochi ne parlavano, ancora meno ne sapevano qualche cosa, e solo sporadicamente si sentiva in giro.
Oggi la situazione è ribaltata. Ovunque fioccano concerti, serate, festival, incontri e jam session dedicate al genere. Di conseguenza, tutti ora ne parlano e gli esperti e i critici musicali quasi non si contano. Il motivo di tutto questo successo rimane ancora oggi in larga parte misterioso. Oltre alla tenacia dei veri appassionati, si annovera la volontà di alcuni assessori di aumentare l’offerta del Jazz, quasi a voler fare dell’Emilia Romagna, una regione dedicata alla musica “nera”. Con queste premesse si apre la decima edizione di “Crossroads”, il festival itinerante i cui concerti percorrono tutta l’Emilia-Romagna, nell’arco di tre mesi, dal 25 febbraio al 23 maggio. Bisognerà attendere però la fine di aprile per poter gustare il jazz in provincia con i concerti di Bosso & Girotto Latin Mood (martedì 28 aprile, Teatro degli Atti), o per il tributo a Don Cherry, Desireless (sabato 2 maggio, Teatro Supercinema, Santarcangelo), o per il concerto di Tom Harrell – uno dei trombettisti più toccanti e al contempo incisivi degli ultimi decenni – e il pianista Dado Moroni, “Humanity” (mercoledì 6 maggio, Teatro degli Atti).
I pezzi grossi (non per forza migliori) rimangono fuori da Rimini. Ma sono pezzi per cui vale la pena di spostarsi un po’, come l’immancabile Stefano Bollani, col suo quintetto “I Visionari” (Russi, 8 aprile). Tra gli ospiti stranieri del festival figurano nomi preziosi, dal quartetto di McCoy Tyner, che dopo i primi passi mossi con John Coltrane ha proseguito per la sua strada imponendosi come una delle figure più importanti del jazz moderno (Correggio, 17 marzo), a Ron Carter, che invece proviene dalla corte di Miles Davis e che proprio al divino trombettista dedicherà il suo concerto in quartetto (Correggio, 3 aprile). Un altro celebre membro delle band di Miles Davis (del periodo elettrico), è il batterista Al Foster, che si esibirà col proprio quartetto a Cesenatico (17 aprile).
Ma Rimini non rimane con le mani in mano, e nell’attesa di Crossroads aumentano le serate e i concerti, con eventi che si fanno sempre più interessanti, dagli artisti di fama nazionale, alle piccole formazioni locali ma di grande caratura. Ne è un esempio la rassegna di musica riccionese “Bravo Jazz”, che, per tutto l’inverno ha ospitato numerosi virtuosi e che concluderà la stagione il 27 marzo al Teatro del Mare con Jeff “Tain” Watts Quartet. O ancora la rassegna musicale del ristorante Brodo di Giuggiole, che in due anni ha dato vita ad un affollatissimo Jazz Club che raccoglie, sotto la direzione di Massimiliano Rocchetta (nella foto), i migliori gruppi locali. Da citare anche l’ormai immancabile appuntamento estivo col Festival del Jazz Riminese, a cura dell’Associazione Riminese Amici del Jazz, quest’anno giunto alla nona edizione. Circa alla metà di giugno, il festival propone una selezione di band dedicate in primis alla musica dixieland, il jazz degli anni ’20 e ’30, per un’intera settimana. Proseguendo nella stagione calda, anche la rassegna “Percuotere la mente” ha visto aumentare notevolmente la musica jazz rispetto agli altri genere: anche nel 2009 la tendenza potrebbe proseguire. Ma a queste offerte canoniche si affiancano una miriade di serate, concerti nei teatri, nelle piazze, oppure improvvisati, nei pub, ristoranti, nelle birrerie.

Stefano Rossini