Home Vita della chiesa Si era identificato con la sua gente

Si era identificato con la sua gente

Volendo presentare sinteticamente un ricordo di don Fernando, risaltano immediatamente due parole: amico ed educatore.

La nostra amicizia con don Fernando ha radici molto lontane: il primo incontro in Seminario nel 1951 in una numerosissima prima media di oltre 50 ragazzi, divisi in due classi. Abbiamo passato insieme cinque anni nel Seminario di Rimini; poi gli otto anni del liceo e della teologia nel Seminario regionale di Bologna, fino all’ordinazione sacerdotale nel 1964, per le mani del carissimo vescovo mons. Emilio Biancheri. Di Rimini eravamo sei sacerdoti, ma abbiamo continuato ad incontrarci anche con gli amici di Bologna e delle altre diocesi della Romagna, almeno due-tre volte all’anno, fino a pochi mesi fa e più volte ospiti di don Fernando a Roncofreddo. L’ultimo incontro, al quale don Fernando era assente per le condizioni di salute ormai gravi, qualche mese fa nella cattedrale di Sarsina, per la Concelebrazione con esequie del nostro amico di classe, don Renzo Marini.

Don Fernando è sempre stato alquanto riservato, ma molto cordiale e accogliente, con un carattere mite e determinato nello stesso tempo.

Lo hanno certamente conosciuto così anche i sacerdoti, di età diverse, che saltuariamente si riunivano, seguendo e approfondendo la spiritualità dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld.

Non si può dimenticare la sua bella esperienza di vita comune per molti anni con don Tino Mancini, della vicina parrocchia di Bagnolo di Sogliano. In più occasioni don Tino ha manifestato a noi la sua gratitudine per la fraterna ospitalità ricevuta da don Fernando e l’ammirazione per la stima che godeva da parte dei parrocchiani.

Don Fernando è stato un vero educatore.

Ha iniziato già negli ultimi anni del Seminario con le attività estive con i ragazzi; poi nei primi anni di sacerdozio, come assistente dei ragazzi del Seminario, assieme ad altri educatori. Erano gli anni del Concilio e dell’immediato dopo-Concilio: tempo di entusiasmo, di nuove esperienze ecclesiali ed educative, di amicizia, dialogo e collaborazione tra di noi.

Le sue capacità di educatore le ha poi continuate e sviluppate nel ministero di cappellano nella parrocchia di San Vito e infine per quasi 42 anni nella parrocchia di Roncofreddo, che, gradualmente ha compreso anche le parrocchie di Castiglione, Santa Paola, Monteleone, Cento e Musano: territorio-cerniera tra Rimini e Cesena.

Una realtà geograficamente e pastoralmente complessa, vasta, con piccole comunità, ma che don Fernando ha amato e servito con vero cuore di pastore e di padre. La sua capacità di ascolto, di attenzione alle persone, di valorizzare i doni di ognuno, ma nello stesso tempo di dare precisi orientamenti, frutto di quella saggezza che deriva da una vera maturità di fede, ha certamente segnato il cammino spirituale di tante persone.

La fede solida, l’amore vero alle comunità, la sua discrezione lo hanno reso capace di portare con serenità, senza recriminazione anche qualche momento di incomprensione e inesatta interpretazione di sue scelte da parte di qualche collaboratore.

Ma certamente la miglior conferma e ricompensa per la sua carità pastorale è stata la premura con la quale tanti parrocchiani gli hanno garantito un’assistenza costante nei lunghi mesi di malattia, in ospedale e a casa.

Sono stati mesi di sofferenza, che don Fernando ha affrontato consapevolmente e serenamente. Spesso lo abbiamo visto con il sorriso e minimizzando la sua malattia, per non farla pesare sugli atri.

Certamente un tempo di grande fecondità spirituale per tutta la comunità.

La gratitudine per tutto questo è stata espressa con calore dall’intera comunità e dai nipoti in occasione del funerale.

È il primo di noi sei che ha tagliato il traguardo dell’ultima tappa. Ed è per tutti noi motivo di un ricordo caro e grato, di rinnovato impegno e di speranza: un’amicizia fondata sulla fede e che, nella fede, non finisce.

Gli amici di Ordinazione presbiterale 1964 don Mario Antolini, don Enzo Gobbi, don Dino Paesani, don Luigi Ricci, don Franco Staccoli