Home Attualita Servizio Civile in tilt! Giovani e poveri possono aspettare

Servizio Civile in tilt! Giovani e poveri possono aspettare

Affiancano i bambini in difficoltà a scuola, distribuiscono pasti caldi agli anziani, organizzano eventi sportivi e culturali, sostengono i disabili. Sono giovani che si rimboccano le maniche a Rimini e in provincia per il bene comume. Nel 2011 questo esercito silenzioso ma operante era composto da centonovanta ragazzi. Quest’anno la compagine è ancora tra parentesi.
Per la prima volta dalla sua fondazione, infatti, il Servizio Civile Nazionale è sospeso. L’incredibile notizia è apparsa il 19 gennaio sul sito dell’Ufficio Nazionale del Servizio Civile.
In tutta Italia, 20 mila giovani, di età compresa tra i 18 e 28 anni, erano pronti a dedicare un anno della loro vita alla collettività; più di un centinaio quelli selezionati per i progetti avviati sul territorio riminese.

La sospensione del bando
Tutto è sospeso: il Tribunale di Milano pochi giorni fa ha accolto il ricorso di uno studente di origine pachistana di 25 anni (da 15 residente in Italia) al quale è stato impedito di svolgere il servizio perché straniero. L’art. 3 del Bando Nazionale, infatti, richiede il possesso della cittadinanza italiana quale requisito di ammissione allo svolgimento del servizio.
Il giudice ha ordinato all’Ufficio Nazionale Servizio Civile di sospendere le procedure di selezione, di modificare il bando nella parte in cui richiede il requisito della cittadinanza consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia e di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande.
Solo in alcune regioni, tra le quali l’Emilia Romagna, – grazie alla legge regionale del 20/10/2003 – anche i cittadini stranieri possono prestare servizio civile. Per loro rimane comunque esclusa la possibilità di prestare servizio all’estero.
L’ordinanza del Tribunale, in seguito alla quale è stato sospeso il bando, va ad aggravare una situazione già compromessa dai provvedimenti del Governo Italiano.

I precedenti: i tagli del Governo
A fine 2011 la Conferenza Nazionale degli Enti del Servizio Civile, aveva denunciato: “Il Servizio Civile è a rischio chiusura: in 4 anni il taglio ha superato il 400%. Dai 299 milioni stanziati per il 2008 si passa ai 68 milioni previsti per il 2012 che non sono neanche sufficienti a coprire i costi nel 2012 dei posti messi a bando recentemente”.
Dopo la pubblicazione del bando nazionale, e la conseguente selezione di più di 20 mila volontari idonei a svolgere servizio in tutta Italia, la Legge di stabilità 2012 – approvata dal Governo – ha tagliato i fondi, già stanziati, sul Servizio Civile.
Per garantire tutte le partenze previste nel bando l’UNSC aveva deciso di suddividere in diversi gruppi i 20 mila giovani selezionati facendoli iniziare in momenti diversi: 1.500 sono partiti a gennaio, 1.950 dovevano partire a febbraio, altri a marzo e così via, mese per mese, fino ad ottobre 2012 quando era previsto l’inizio degli ultimi 1.704. Lo stesso Ufficio Nazionale, prevedendo la rinuncia da parte di molti giovani, aveva già comunicato, che nella primavera di quest’anno – forse – sarebbero state riaperte le graduatorie per la selezione di altri ragazzi per sostituire coloro che, nel frattempo, avessero rinunciato.

Nessun bando per ora nel 2013
A questo si aggiunge il fatto che per il 2013 non è stato ancora disposto nessun bando per la presentazione dei progetti da parte degli enti che accolgono i giovani, di conseguenza potrebbe non essere emanato nessun bando per la selezione degli stessi. Risultato: nel 2013, in tutto il paese, potrebbero non esserci volontari in Servizio Civile! Allo stato attuale delle cose non c’è niente di sicuro neanche per il 2012.
Lo scorso anno sono stati centonovanta i giovani, a Rimini, che – ogni giorno – hanno portato un pasto caldo agli anziani della città, hanno svolto attività a favore di persone diversamente abili; nelle scuole sono stati a fianco di bambini in situazione di disagio, nelle biblioteche e nei musei ci hanno orientato nelle ricerche, hanno organizzato eventi sportivi e culturali, hanno seguito percorsi di formazione ad una cittadinanza attiva e responsabile. Che volto avrà la nostra città, e l’Italia intera, senza questi giovani che si danno da fare per il bene comune?

Il valore di un’esperienza
Un esempio per tutti.
Gloria Lisi, attuale vicesindaco, è stata la prima volontaria in Servizio Civile a Rimini, in un progetto della Caritas, nel 2003. “La mia vita dopo questa esperienza è sicuramente cambiata. Senza questo anno di servizio agli ultimi non avrei mai visto la mia città con gli stessi occhi con la quale la guardo adesso. Ho sempre abitato a Rimini, in centro, poi ho studiato a Bologna e – mentre mi stavo laureando in giurisprudenza – sono entrata in contatto con il mondo del sociale e ho conosciuto la possibilità di svolgere il Servizio Civile. Di qui la mia scelta di dedicare un anno della mia vita alla collettività, tramite questa esperienza. Mi stavo laureando ed avevo già uno studio che, al termine del mio percorso universitario, mi avrebbe accolto per esercitare la professione di avvocato.
Il Servizio Civile ha cambiato il mio progetto. L’esperienza del servizio, in qualsiasi ambito venga svolto, offre ai giovani un’opportunità di crescere come persone e come professionisti offrendo anche uno sguardo diverso sulla vita e sui valori. Penso che senza il Servizio Civile i nostri giovani perdono un’occasione di mettersi in gioco e sperimentarsi in qualcosa che potrebbe anche diventare un’esperienza professionale. Il Servizio Civile prevede anche un determinato numero di ore di formazione, un percorso che aiuta i giovani a porsi interrogativi su grandi tematiche come la non violenza, l’ambiente, il servizio, che fanno parte della nostra vita. Quindi il servizio civile ha una forte valenza educativa e formativa, indipendentemente dal lavoro che poi si andrà a svolgere. Il Servizio Civile è stato fondamentale nel mio percorso professionale, ma anche nella mia esperienza di mamma per far crescere in modo più consapevole i miei figli”.

I numeri del bando in Provincia di Rimini
I posti, disponibili per il servizio nel 2012 sul nostro territorio, erano 74 da svolgersi in Provincia di Rimini, ai quali si aggiungono 26 in progetti della Comunità Papa Giovanni XXIII all’estero e 13 per quanto riguarda il Servizio Civile Regionale aperto ai giovani stranieri. In totale 113 posti a fronte dei 190 dell’anno precedente: 77 in meno. Se guardiamo le domande ricevute per coprire questi 113 posti? 257 quelle arrivate per ricoprire i 74 posti del bando nazionale, 110 domande per i 26 posti oltre i confini nazionali, 25 domande per ricoprire i 13 posti del bando regionale.
Complessivamente 392 domande per 113 posti disponibili. In Provincia di Rimini la possibilità di svolgere Servizio Civile, solo in questo ultimo bando, è stata negata a 279 giovani, italiani e stranieri.

Letizia Rossi