Home Spettacoli È sempre Moderno. E si fa in… sei

È sempre Moderno. E si fa in… sei

Il sipario del Teatro Moderno, che si alzerà il giorno di Santa Lucia, patrona di Savignano, segna quest’anno l’avvio di una stagione particolarmente ricca, con ben undici appuntamenti: sei di prosa, due dedicati alle famiglie e tre appositamente concepiti per le scuole. Così, venerdì 13 dicembre, il compito d’inaugurare è affidato a Maria Amelia Monti – protagonista insieme a Roberto Turchetta (entrambi nella foto) per la regia di Antonio Zavatteri – di un atto unico della scrittrice Natalia Ginzburg: La parrucca, dalle caratteristiche drammatiche e al tempo stesso comiche.
Si passa poi al 7 gennaio, quando Ettore Bassi, diretto da Enrico Maria Lamanna, interpreta Il sindaco pescatore, ispirato alla figura del primo cittadino di Pollica, in Campania, morto in un attentato di probabile matrice camorristica (i colpevoli non sono mai stati scoperti): la drammaturgia è di Edoardo Erba, che ha adattato l’omonimo libro di Dario Vassallo, fratello del sindaco ucciso.
Una commedia fra le più amate, La locandiera di Goldoni, va in scena sabato 1 febbraio. Amanda Sandrelli sarà la cameriera Mirandolina, donna volitiva e pragmatica; accanto a lei, nei panni dei suoi quattro pretendenti e del cameriere Fabrizio – al quale infine concederà la mano – Alex Cendron, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti; a loro si aggiunge Lucia Socci, nelle mutevoli vesti della finta dama. Regia di Paolo Valerio e Francesco Niccolini (che ha curato anche la drammaturgia).
Da Parenti serpenti di Carmine Amoroso, Monicelli trasse un indimenticabile film nel 1992, ma le considerazioni sulla nostra società rimangono attuali ancor oggi. Nello spettacolo di Luciano Melchionna, il 16 marzo, Lello Arena sarà nonno Saverio, il pater familias.
Quinto titolo in cartellone, venerdì 27, un classico di Pirandello: L’uomo dal fiore in bocca. L’amara riflessione sull’imminente fine dell’esistenza, che si prospetta per il protagonista, e un suo occasionale interlocutore, che invece non si pone nemmeno il problema, è affidata a Corrado Tedeschi e Claudio Moneta, diretti da Marco Rampoldi.
Per l’ultimo appuntamento, il 17 aprile, si cambia radicalmente genere. Cinemissimi show, di Ivano La Rosa, è la parodia di un galà cinematografico proposto dalla compagnia – dal nome programmatico – Wunderwürst, che aspirerebbe a mettere in scena un’elegante serata mondana: gli esiti saranno di tutt’altro tenore, ma irresistibilmente comici.
Secondo un’abitudine ormai diffusa in quasi tutti i cartelloni del territorio, sono previsti appuntamenti destinati a grandi e piccoli spettatori. Due quelli del Moderno: entrambi in aprile, la domenica alle 15.30. Il 5, il Teatro del Drago – per la regia di Renato Bandoli – propone Fagiolino asino d’oro: uno spettacolo di Francesco Nicolini e Mauro Monticelli (anche interprete, insieme a Fabio Pignatta), che combina i burattini, l’antica arte dei cantastorie e quella dei giocolieri. E, come indica il titolo, la fonte delle avventure di Fagiolino è quella dell’opera di Apuleio. Il 26 tocca ai Quattro musicanti di Brema, che Livio Valenti ha tratto dalla favola dei fratelli Grimm (firma regia e scene Andrea Vitali), dove un asino, un gatto, un cane e un gallo si ribellano allo sfruttamento cui li sottopone l’uomo: fuggendo verso Brema, vanno incontro a diverse avventure affermando valori come la libertà e l’amicizia, così come la forza della speranza e della volontà.
Dato che uno dei tratti distintivi di Savignano è – da sempre – la fotografia, anche l’imminente stagione, organizzata per la prima volta dal Teatro Europeo Plautino, abbina ai sei spettacoli serali altrettanti scatti del fotografo riminese Marco Pesaresi, di cui la biblioteca comunale conserva l’intero archivio.