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Se il cibo diventa il mio nemico

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Un erroneo rapporto con il cibo crea delle patologie mediche. Mangiare troppo o troppo poco rappresentano “anomalie” nel giusto funzionamento della macchina “corpo”.  Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare e una gran opera di sensibilizzazione intorno ai problemi di anoressia e di bulimia. Malattie conosciute ai quali si è aggiunta anche la pratica del binge, diffusa soprattutto nei maschi adulti, che prevede delle grandi abbuffate non seguite da pratiche di espulsione forzata.
Da tutto questo parlare sono venute fuori alcune certezze, prima tra tutte che: i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione devono essere affrontati fin da subito, con l’aiuto di medici esperti, in grado di gestire sia le problematiche psicologiche di base sia le implicazioni fisiche legate al  comportamento alimentare inappropriato e della conseguente malnutrizione.
In provincia di Rimini i casi attesi sono circa una settantina all’anno per anoressia (di cui circa il 40 per cento  minorenni, il resto tra i 18 e i 30 anni; l’80 per cento sono femmine) e circa 1.200 per quanto riguarda, più in generale, i casi di disturbo del comportamento alimentare di ogni ordine di gravità (compreso quello che mangia troppo e ha bisogno di essere seguito con una dieta).
Nella Regione Emilia Romagna ogni anno si registrano circa 700 ricoveri ospedalieri per disturbi alimentari (circa 200 in romagna).
A livello nazionale, secondo i dati più recenti della Conferenza Nazionale di Consenso sui DCA (2014) pur non avendo il nostro paese una rilevazione precisa dell’incidenza dei DCA sulla popolazione, si stima che questa sia di circa il 10% nella fascia d’età 14/24 anni. Sulla popolazione generale l’incidenza è invece del 3%.
A Rimini esistono due gruppi di autoaiuto che fanno capo a Overeters Anonymous, una realtà internazionale (che si concentra sull’abbuffata compulsiva) con diversi raggrupamenti dislocati anche in tutt’Italia e che fonda la sua attività sull’anonimato dei partecipanti e sulla condivisione. Uscire dall’isolamento per incontrare altre persone che condividono lo stesso problema per riscoprire se stessi e provare a intraprendere un nuovo stile di vita. In poche parole si prova a capire la propria malattia ascoltando l’esperienza altrui. Negli anni passati anche l’Ausl di Rimini aveva collaborato con questa realtà, anche se questo non può che essere uno degli aspetti da valutare in un percorso di cura che è medico e psicologico.
A proposito di Ausl, ricordiamo che sul nostro territorio è attivo il Percorso aziendale di prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, DCA (anoressia nervosa, bulimia nervosa), che prevede il lavoro congiunto di psicologo, psichiatra, nutrizionista e dietista. Per accedervi è necessario che il paziente si presenti con la richiesta del medico curante ai punti di accoglienza (Csm di Rimini, 0541.717458 e Csm di Riccione, 0541 668326). Nel sito www.adolescentiarimini si legge: “Gli infermieri somministrano un test di screaning, se il punteggio raggiunge il cut off, il paziente entra nel percorso dei disturbi del comportamento alimentare, in caso contrario gli viene fissato un appuntamento con lo psichiatra”.

Intervista al nutrizionista Luca Casali – i danni delle diete che spopolano su Internet

luca casaliIl mondo delle diete è una giungla. La stagione è quella giusta. Il tormentone della prova costume comincia ad assillare le donne di mezz’Italia che si guardano con maggior cipiglio davanti allo specchio. Sul web è tutto uno spopolare di diete del riso, del minestrone, per far calare la pancia, per assottigliare le gambe, per perdere 7 chili in 7 giorni, per fare come quell’attrice di Hollywood che dopo il parto ci ha messo solo 30 giorni per rimettersi in forma. Abbiamo chiesto al nutrizionista, Luca Casali, una laurea in Scienze Biologiche e 10 anni di attività tra Rimini e San Marino, quanto può essere grave il “fai da te” in tema di alimentazione.

Quanto è diffusa “l’autocura attraverso il web” nel mondo dell’alimentazione?
“Per fortuna sta aumentando notevolmente negli ultimi anni la consapevolezza dell’importanza di una figura professionale adeguata che sappia consigliare ed indirizzare la persona verso un’alimentazione corretta e salutare, quindi il far da soli sta diminuendo molto”.

Le sono capitati dei pazienti che non vengono da lei, semplicemente, per perdere peso ma anche per imparare a mangiare?
“Si. E sono sempre di più. Se fino a 3/4 anni fa erano in minoranza ora arrivano ad essere circa il 50% delle persone che entrano nel mio studio”.

Un disturbo del comportamento alimentare può cominciare da una dieta scorretta oppure da un modo scorretto di alimentarsi?
“I disturbi del comportamento alimentare non originano da una dieta scorretta, bensì da problematiche psicologiche, che vanno affrontate attraverso un lavoro congiunto tra nutrizionista e psicologo”.

Che tipo di valutazione riesce a dare della maggior parte delle diete drastiche che si trovano su internet (Dukan, riso, minestrone, etc…) che spesso sono mono-alimento?
“Io non le prendo neanche in considerazione, già le parole dieta drastica non sono mai corrette. Al contrario io consiglio – in un’ottica di rieducazione alimentare – il consumo di un’ampia varietà di alimenti, l’utilizzo di cereali integrali, verdura e frutta di stagione, legumi e prodotti di origine animale più controllati possibili, scarso utilizzo di zuccheri semplici e di farine raffinate”.

Casali, lei è “sul campo” da 10 anni. È cambiato qualcosa da quando ha iniziato?
“Si, in questi dieci anni il mondo e la consapevolezza alimentare è cambiato moltissimo, ora le persone vengono nel mio studio molto più preparate e coscienti dell’importanza del rapporto tra salute e cibo, non è più e solo una questione di dimagrimento!
Stanno aumentando notevolmente i vegetariani, i vegani. Inoltre, sono tanti gli sportivi (anche professionisti) che mi chiedono consigli alimentari per aumentare la resa nel loro sport”.

Angela De Rubeis