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San Marino? Meglio lo Yeti!

Di nuovo in viaggio per il mondo a scoprire storie curiose targate Rimini e dintorni. Come sempre a farci da Cicerone sarà Google che ci accompagnerà tra le maglie della Rete per conoscere come i nostri concittadini o la nostra provincia, si fanno distinguere al di là dei confini.

San Marino? Meglio lo Yeti!
Partiamo da una storia che vede protagonista la vicina Repubblica di San Marino. Particolarmente sferzante, e tuttavia simpatico, nella sua ironia, il giudizio espresso dal quotidiano britannico The Guardian in occasione dello scontro tra le nazionali di calcio di Inghilterra e San Marino, avvenuto lo scorso mese di ottobre. Si sa, il Titano è all’ultimo posto nella classifica redatta dalla UEFA ed è così che in Gran Bretagna, terra da sempre patria delle scommesse sportive, l’irriverente giornalista del periodico scrive che: “quando i giocatori part time del San Marino faranno il loro ingresso nello stadio di Wembley fareste meglio a scommettere sull’esistenza dello Yeti”. Mentre l’esistenza del gigante himalayano o del mostro di Loch Ness nei prossimi 12 mesi è quotata 100 a 1, la quotazione di un’eventuale vittoria del San Marino sul team di Albione sale addirittura a 150 a 1. E noi che pensavamo che a San Marino gli unici BigFoot che si vedevano in giro fossero i Suv…

L’austerità dei conti in Nord Europa? Tutta colpa della Sindrome di Rimini. Certamente bizzarra, e allo stesso tempo simpatica, perlomeno per noi riminesi, la metafora utilizzata da un giornalista del periodico francese Nouvel Observateur per spiegare la ragione per cui gli Stati del Nord Europa continuano a pretendere l’austerità dai loro cugini dell’Europa meridionale. Secondo il giornalista, infatti, gli stati nordeuropei soffrirebbero di una vera e propria Sindrome di Rimini: “è bastato che finissero le vacanze ed ecco che i ministri dell’Economia di Paesi Bassi, Finlandia e Germania hanno cominciato a moltiplicare le dichiarazioni con cui rinnegano il proprio impegno a dare maggiore fiducia al Sud dell’Europa. Si sa che, secondo loro, lasciare la politica monetaria e di bilancio nelle mani dei loro omologhi del sud sarebbe irresponsabile come lasciare che la propria figlia trascorra un’estate da sola in un campeggio a Rimini, senza poterla in alcun modo controllare e in balia di loschi figuri che cucinano usando l’olio di oliva”. Permetteteci di dissentire. Chi glielo va a dire che qua in Romagna sappiamo benissimo usare anche lo strutto?

Fabio Parri