Home Attualita Riposino in pace. Quando sarà possibile?

Riposino in pace. Quando sarà possibile?

Ogni anno nuovi progetti, poi a dodici mesi di distanza si fa la conta anche degli interventi mancati. Il precariato dei cimiteri riminesi non finisce mai. Altro che caro estinto. Nell’ottobre scorso Anthea aveva spalmato 80mila euro per alcuni interventi di restyling ripartiti tra Rimini e i suoi dodici cimiteri di frazione, come la manutenzione al parcheggio del cimitero di Santa Maria in Cerreto, il ripristino del muro di Santa Aquilina o la creazione di nuovi marciapiedi a Santa Giustina. Il portafogli della Giunta Gnassi quest’anno si è concentrato (per quel che può) sul Cimitero Civico. “I lavori per il completamento del Settore Ovest sono ormai ultimati” assicurano concordi assessorato Infrastrutture, Mobilità, Lavori Pubblici e Servizi ai Cittadini. In totale, 22 tombe di famiglia, 698 biloculi, 2.314 loculi e 570 ossari. In corso attualmente i lavori del IV Stralcio. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 5 milioni. “Con la conclusione dei lavori progettati, sarà ripristinata la copertura del Settore Ponente, l’adeguamento funzionale dei servizi igienici e il ripristino delle facciate dei Colombari e della Cappella del Settore Ponente”.
E il mese dei defunti, i cimiteri del forese?
Rimini rimanda tutto al Piano Triennale degli investimenti 2012-2014. Vedi alla voce fresco di adozione da parte della Giunta ma in attesa di venire discusso e approvato prossimamente in Consiglio Comunale.
Se il Piano passa, nel 2012 sono previsti interventi per 5 milioni di euro. Riguardano sei cimiteri periferici, in particolare gli ampliamenti di San Martino in Venti (700.000 euro), Casalecchio (900.000 euro), San Martino Montellabate (500.000 euro), Santa Maria in Cerreto (1.000.000 euro), Santa Cristina (900.000 euro) e San Lorenzo in Correggiano (1.000.000 euro).
Proprio a San Lorenzo da oltre un anno non si procede a sepolture: tutto esaurito. Eppure questo camposanto e quello di Casalecchio, e in minor parte Santa Maria in Cerreto, servono tutta Rimini sud e non solo le rispettive parrocchie. Senza tener presente che tra molti cittadini è pratica sempre più frequente quella di seppellire i defunti nei luoghi di origine.
Per trovare interventi in calendario a Corpolò occorre invece attendere il 2013: 1 milione per l’ampliamento di un cimitero che fa un po’ acqua. 600mila euro andranno per la realizzazione della Sala del Commiato. Sempre più futuro: il 2014 sarà l’anno dell’ampliamento e completamento loculi di San Lorenzo Monte (1 milione), la riqualificazione delle parti storiche dei cimiteri del forese (300.000 euro) e la riqualificazione delle parti storiche di quello di San Martino Montellabate.
Nonostante gli ultimi abbellimenti, i malumori sul cimitero civico non si placano. La fontana costruita nel 2008 all’ingresso e i parcheggi mancanti sono ancora un tasto dolente per chi il cimitero lo frequenta tutto l’anno e per chi vende fiori.
“Con i nuovi lavori – fa presente una signora – i servizi igienici, una volta all’ingresso, sono stati trasferiti all’interno così è necessario salire un livello per raggiungerli”. I nuovi servizi igienici infatti ora si trovano all’interno e per raggiungerli bisogna sobbarcarsi dei metri. Anche l’ingresso centrale presenta alcuni disagi per gli anziani, e l’accesso sul retro ha scale infernali.
C’è chi, oltre alla riqualificazione dei parcheggi, insiste sull’installazione di telecamere per sorvegliare eventuali atti vandalici che si verificano all’interno del cimitero. L’assessore Donatella Turci nel 2010 era più che possibilista, la realtà è diversa: occhio elettronico nel parcheggio, niente all’interno pr il divieto del garante della privacy. Il Comune continua ad assicurare, nei limiti del possibile,“la costruzione di nuovi loculi. Ma per legge l’amministrazione deve garantire l’inumazione, ed è quanto facciamo”. L’inumazione “garantisce” il posto al defunto per 10 anni, il doppio loculo per 35 e l’edicola per quasi un secolo. Il loculo vale per 25 anni. Si vociferava di una diminuzione a due decenni ma è rimasta parola al vento.

Paolo Guiducci