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Rimini Web e il cimitero dei libri clementino

Torniamo a viaggiare per i mari della Rete in compagni di Google. La prima “isola riminese” che avvistiamo è quella di un giovane scrittore: Marco Missiroli.

Rimini su “Le Monde”. Poche parole e molte immagini, quelle che M, il periodico settimanale del quotidiano francese Le Monde, dedica alla città di Rimini, in un reportage fotografico curato proprio dal 31enne riminese. La città è così ritratta in molti dei suoi aspetti più o meno famosi, in quello che il giornale definisce un “intrecciarsi di nostalgia e sensualità”. Tra i luoghi mostrati figurano, dunque, la Vecchia Pescheria con i suoi vicoli e i suoi locali, il Ponte di Tiberio, il Borgo San Giuliano, la Palata del Porto e, immancabile, il Grand Hotel. Poche parole, dicevamo, ma le immagini sono bellissime. Chissà se faranno innamorare della nostra città i lettori francesi…

Dalla Turchia a Santarcangelo, per visitare il Cimitero dei Libri. Alcuni autori, come lo spagnolo Carlos Ruiz Zafón nel suo libro “L’ombra del vento” lo hanno solo immaginato, ma il Cimitero dei Libri esiste veramente e si trova a Santarcangelo. Ce ne parla un quotidiano turco, Sol, in un lungo articolo dove alla città clementina non vengono lesinati complimenti: “Se Milano, in Italia, ha il Cimitero Monumentale, l’idea di un Cimitero in cui dare nuova vita ai libri non venduti è nata a Santarcangelo, in Emilia Romagna. Qui sorge, infatti, la prima necropoli dei volumi, in cui transitano ogni anno oltre 50 milioni di opere rilegate, ormai uscite dai cataloghi editoriali”. Attenzione, però, perché i libri romagnoli hanno una seconda possibilità: “Molti di essi, soprattutto i dizionari, i romanzi e le guide di cucina hanno ottime possibilità di guadagnarsi una seconda chance di essere venduti a metà prezzo nel mercato dei reminder”.

Si torna sulla tv svedese. È un graditissimo ritorno, quello della nostra città sulla televisione di stato svedese. Dopo anni di sostanziale disinteresse, i cittadini del paese nordeuropeo tornano così a informarsi su Rimini. Il motivo? Una serie di documentari di viaggio intitolata “Kappelin i Europa” nel corso dei quali la conduttrice, Kristina Kappelin, attraversa mezza Europa alla ricerca di consuetudini, abitudini e mentalità differenti. E quella italiana di sicuro la conosce bene, dal momento che vive da più di 30 anni nel nostro Paese. Nel corso dell’intervista la giornalista svedese, in realtà, non si allontana molto dallo stereotipo romagnolo degli anni ’70-’80, quello di bagnini e latin-lover, tanto per intenderci. Ma da qualche parte bisognerà pure cominciare per ripartire, no? E comunque, come afferma la stessa giornalista: “Ci sono alcuni momenti nella vita in cui sento più forti le mie radici svedesi, e il Natale è proprio uno di questi momenti. Solo per le tradizioni, però. La cucina, la preferisco riminese”.

Fabio Parri