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Residence Santa Chiara: qui si studia da uomini

A livello nazionale è un unicum: non esiste infatti nessuna struttura nel BelPaese con una missione nel Dna come quella del Santa Chiara: una residenza in grado di offrire ai ragazzi un percorso formativo e culturale complementare alla vita universitaria.
Un laboratorio privilegiato: qui si esprimono e realizzano tre dimensioni della persona/studente: imparare a rispondere di sé e a relazionarsi con gli altri; allargare i propri orizzonti; infine, l’esperienza del dono.

Ma gli anni universitari non sono quelli – specie per i fuori sede – delle esperienze no limits e della leggerezza a tutti i costi? “A Rimini ho trascorso cinque anni. Qui ho trovato un’altra grande famiglia che porterò sempre nel mio cuore!”. Claudia Ruggieri di Matera parla dello studentato. “Sono stata davvero fortunata a vivere un’esperienza del genere”.
Aperto nel settembre del 2002, il Residence Santa Chiara, nell’omonima via del centro di Rimini, è una delle realtà realizzate dalla Cooperativa Diapason in favore degli studenti del polo di Rimini. Il complesso appartiene alle Suore Stimmatine che l’hanno dato in gestione alla Diocesi. Attualmente comprende 42 studenti ospitati nel Santa Chiara (due terzi femmine) in locali indipendenti, confortevoli, adatti allo studio, e altri 30 “colleghi” in 10 appartamenti sparsi per il centro storico. Studenti che desiderano intraprendere anche un percorso “formativo”. Se vuoi vivere lì dentro, devi anche metterti in gioco.
“Il Residence è un laboratorio dove gestione, direzione, educatori e studenti sono chiamati a collaborare insieme, – spiega Luciano Marzi, il direttore, affiancato da due educatori, un direttore amministrativo e l’assistente spirituale – ma è anche occasione di esperienza di annuncio evangelico e di vita comunitaria in uno stile adatto ai giovani, attento a dare una risposta alle loro domande. Il Residence vuole aiutarli a scoprire la grandezza del proprio essere e diventare persone e cittadini. È un invito a prendere sul serio la propria vita e ad aprirsi, con libertà, all’ascolto di una «Parola» che ha la forza di cambiare il cuore”.

Non solo un alloggio, anche se la necessità di posti sicuri e a prezzi calmierati esiste. L’affitto nel residence va da 175 a 325 euro al mese, contratti di un anno, rinnovabili, al massimo fino al secondo anno fuori corso: anche questa scelta fa parte del progetto elaborato con il prof. Pierpaolo Triani dell’Università di Piacenza, esperto di temi educativi e assistente dell’Azione Cattolica nazionale.
Agli studenti viene chiesta un’adesione consapevole. Al colloquio di ingresso partecipano anche i genitori, perché la scelta sia condivisa. Poi via: nella “2 giorni” di inizio anno vengono poste le basi per il programma, gli studenti sono coinvolti nell’elaborazione di quelli che diventeranno incontri e attività, comprese quelle a gruppi (cultura, solidarietà, arte ecc) e tematiche.
“È un progetto ardito – assicura don Andrea Turchini, l’assistente spirituale – che pone la dimensione educativa in una età, quella universitaria, dove la libera determinazione della persona (degli studenti) vive una stagione di massima espressività”.

Paolo Guiducci