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Quel Buon Pastore del catechista

Il Buon Pastore e il catechista: quanto si assomigliano le due immagini? Paragonare lo sguardo attento e premuroso del Pastore, che chiama ciascuna pecora per nome, con lo sguardo dell’educatore non è soltanto bello ma apre orizzonti e scenari educativi molto interessanti. “Disegna” un catechista capace di conoscere la vita del bambino sapendolo “accompagnare” nella sua crescita. I cui ambiti di vita sono la scuola e la famiglia.
Per approfondire la tematica di un catechista “buon pastore” e per affrontare in maniera sempre più consapevole l’accompagnamento dei bambini nella loro crescita, l’Ufficio Catechistico Diocesano all’inizio dell’anno pastorale ha iniziato un percorso in questo senso, aiutato da una psicologa, da una professoressa di religione e da don Paolo Sartor, dal 2014 direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale.
“Ci siamo resi conto dell’importanza di riscoprire, nelle nostre comunità, la «relazione buona» dell’amicizia come fondamento del nostro camminare insieme. – è il direttore dell’Ufficio Catechistico, don Daniele Giunchi a parlare – Come possiamo occuparci di bambini e ragazzi se non riusciamo, prima di tutto, a dare loro la testimonianza di una vita fraterna? Come parlare di Gesù, capace di relazioni buone, se non mettiamo in discussione il nostro modo di stare insieme? Camminiamo verso il Sinodo dei Giovani e abbiamo il desiderio del Pastore di raccoglierli e accompagnarli nell’ovile ma, lo dico come provocazione, il nostro ovile è un luogo di relazioni fraterne?”.
Queste domande, provocazioni e speranze sono diventate il filo rosso dell’annuale Convegno Catechistico, appuntamento molto atteso nella chiesa riminese, a cui partecipano centinaia di persone dedite ad un servizio nascosto ma prezioso. “Vivere e insegnare le buone relazioni” è il titolo dell’appuntamento organizzato domenica 28 gennaio (dalle ore 15) in Sala Manzoni. A declinare le attese di catechisti e catechiste saranno suor Elena Bosetti, dottoressa in Teologia Biblica, e mons. Tonino Lasconi, vicario generale e direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano della diocesi di Fabriano-Matelica.
Suor Elena Bosetti parlerà di amicizia attraverso il Vangelo, soffermandosi su Gesù e sulle sue relazioni buone. Quando Gesù è entrato a Gerico e stava percorrendo le vie della città, ha incontrato l’esattore delle tasse abbarbicato su un albero di sicomoro, e si è autoinvitato: “Zaccheo oggi mi fermo a casa tua”. Quale sguardo abbia visto Zaccheo? Quale sguardo hanno incontrato i discepoli, tanto da ricordare a distanza di anni giorno ed ora del primo incontro con Gesù? “Ma c’è fatica anche nelle relazioni dei discepoli… Sappiamo che non è facile dare la vita per gli amici anche se: «non c’è amore più grande»”.
A don Tonino Lasconi sarà affidata invece la parte più pastorale. Data la sua grande esperienza catechetica, ma anche quella più pratica da Vicario Generale, don Lasconi conosce bene le dinamiche parrocchiali, conosce catechiste, parroci, bambini: come poter aiutare a risvegliare il senso delle prime comunità nelle attuali? A don Lasconi sarà affidata la scelta di “esempi buoni” da offrire alle catechiste ma anche qualche provocazione diretta per scuotere le comunità dall’abitudine o dal: “tanto non cambia nulla”.
“Ci piacerebbe vivere un pomeriggio insieme dove, all’uscita di Sala Manzoni, ognuno abbia voglia di crescere nel rapporto con gli altri (catechisti, operatori pastorali, parroco). – chiosa un ottimista don Giunchi – Vorremmo guardare a Gesù e lasciarci affascinare dalla possibilità di creare, qui ed ora, qualcosa di più bello di quello che già stiamo vivendo e che forse a volte diamo per scontato”. Come scriveva Lev Tolstoj: “Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso”.

Paolo Guiducci