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Quando il marchio fa turismo

Globalizzazione e crisi interplanetaria si possono battere con marketing e personaggi locali, con una sorta di «fai da te» che riscopre tradizioni, volti e storie personali che diventano poi marchio pubblicitario e strumento inconfondibile di vendita su grande scala. La Regina oramai è un «brand» che ha appeal, infatti, dove profumi, teli da mare, birre, ogni cosa sta diventando marchio per fare turismo, commercializzare prodotti ma anche ricordare una vacanza o una storia legata al turismo ed alla riviera. Un esempio di tutto questo è “Acqua di Cattolica”, il primo profumo con nome e immagine della città creato da Emanuela Antonelli, nota titolare di una profumeria in centro, in collaborazione con il Comune e amministrazione che riceveranno una royalties del 5% per ogni prodotto venduto in una linea che comprende 500 profumi, 1.000 bagnoschiuma ed altri 1.000 prodotti dopo bagno. “La proposta di Emanuela Antonelli ci è piaciuta sin dall’inizio, tanto che in poco più di un mese abbiamo avviato e portato insieme a termine tutta l’operazione -commentano il responsabile della segreteria del sindaco Alessandro Belluzzi e l’assessore alle Manifestazioni Anna Sanchi – il progetto «Acqua di Cattolica» non fa che confermare l’impegno di questa amministrazione per favorire una sempre più proficua sinergia pubblico-privato. Staremo sempre vicini ai nostri imprenditori, tutelando al contempo il bene della comunità cattolichina. Ecco perché abbiamo pensato al meccanismo della royalties: chi utilizza l’immagine di Cattolica a fini commerciali è giusto che restituisca una piccola parte dei guadagni alla città in modo tale che anche i cittadini possano trarne benefici”. Nel frattempo è nato pure il telo da mare «I love Cattolica» realizzato da Aeffe e donato proprio per occasioni promozionali (quest’estate ne è stata omaggiata l’etoile Eleonora Abbagnato) al Comune di Cattolica. Ed ora, su iniziativa di alcuni titolari di uno storico chiosco-bar in centro, è nata pure la «Birra Peledo», birra artigianale con farro biologico, secca ed estiva in bottiglia da 33 cl, legata con il nome ad uno dei primi pionieri cattolichini del boom turistico degli anni ‘60, per tutti noto come «Peledo», al secolo Giacomo Frontini, storico titolare del chiosco-bar in via Fiume, uno dei primi a distribuire in riviera ai propri clienti birra alla spina. In oltre 60 anni alla guida del chiosco «Peledo’s», situato nel luogo simbolo della movida cattolichina (il quartiere dei «4bar»), si sono avvicendate ben quattro generazioni. Dalla prima dei fratelli Frontini Pino,Costanzo e Giacomo (detto «Peledo»), all’ultima con i tre attuali giovani gestori Ronny, Gabriele e Davide, che gestiscono l’attività dal 2003. Hanno deciso di tornare alle origini intitolando una nuova birra a Giacomo Frontini: la Birra Peledo appunto “Giacomo ha 75 anni – spiega Gabriele Nastro, gestore del chiosco-bar – ma non ha ancora perso lo smalto di un tempo e quando gli viene ricordata la storia di questo posto gli brillano gli occhi e subito inizia a snocciolare ricordi e aneddoti di una vita romagnola vera e verace, di un turismo che ormai solo in pochi ricordano”. Una birra ed un marketing che associano i giovani di ieri e quelli di oggi. Prosit.

Luca Pizzagalli