Home TRE-TuttoRomagnaEconomia Prezzi: Coop accusata di “strozzare” i piccoli produttori

Prezzi: Coop accusata di “strozzare” i piccoli produttori

Prezzi Rimini

Secondo l’Antitrust, Coop Adriatica e Coop Italia avrebbero imposto ad un fornitore di Cesena uno sconto sui prezzi tra il 20 e il 30% sulla fornitura di alcune tipologie di pere. Un taglio che in sette anni ha sottratto alle tasche del piccolo produttore 600mila euro. Tra gli scaffali riminesi è invece la carne ad incidere sull’aumento dei costi del carrello

Prezzi: Coop Adriatica e Coop Italia sono state condannate dall’Antitrust (l’Autorità che vigila sulla concorrenza) ad una multa di 49 mila euro, per aver imposto ad un fornitore di Cesena – ma a sentirsi strozzato da queste pratiche pare non sia l’unico – uno sconto variabile tra il 20 e il 30%, sulla fornitura di alcune tipologie di pere. In sette anni lo sconto richiesto a questo fornitore, e non previsto da nessuno accordo, pare ammonti a 600 mila euro. La notizia, a firma di Milena Gabanelli, è uscita sul Corriere della Sera del 22 gennaio 2016.
Sono gli sconti con cui i grandi supermercati poi si fanno “belli” di fronte ai clienti con i loro prezzi ultra scontati. Non sono loro a stringere sui margini, ma lo chiedono ai fornitori, quasi come condizione per continuare ad essere fornitori. Scrive infatti l’Antitrust nella sua istruttoria: “…gli sconti, ingiustificatamente gravosi, non appaiono l’ esito di una trattativa, ma risultano imposti da Coop Italia al proprio fornitore, indotto ad accettare nel timore di compromettere il proprio consolidato rapporto con il cliente, con conseguente perdita di tutto il proprio investimento”.

Coop, come suo diritto, ha annunciato ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale). Vedremo. In una lettera apparsa sullo stesso giornale il giorno dopo, il Direttore Affari Generale di Coop Italia scrive di “un meccanismo (gli sconti) da tutti utilizzato e condiviso per aumentare la vendita…Ogni fornitore è libero di accettare o meno la richiesta di sconti”. Condiviso e proprio libero, però, non sembrerebbe.

Ma torniamo alla nostra consueta indagine sulla spesa. Come è andata questo mese? Non ci sono belle notizie per i consumatori: nonostante l’inflazione sia quasi a zero, in un anno (da gennaio 2015 a gennaio 2016) il costo complessivo del nostro carrello della spesa – escluso il Supermercato Conad – è comunque aumentato. Un trend sul quale incide soprattutto la carne.

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