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Plautus, sempre più festival

Appuntamento a Sarsina nel nome di Tito Maccio Plauto: il grande commediografo vissuto nella seconda metà del terzo secolo avanti Cristo e che proprio nella località romagnola ha avuto i natali. Qui il pubblico degli amanti del teatro classico – un rifugio in questi tempi di smarrimento collettivo, dove gli antichi sembrano gli unici a saper indicare una rotta – può contare su una serie di spettacoli, che negli ultimi anni si svolgono in una funzionale arena all’aperto, in località Calbano, a circa un chilometro dal centro: capace di ospitare oltre mille spettatori e dotata di un sistema di copertura che mette al riparo palcoscenico e platea da eventuali avversità meteorologiche.
Mai come in questa cinquantanovesima edizione il Plautus Festival è apparso concentrato sulla produzione del genius loci, fin dallo spettacolo che apre il cartellone, domenica 21 luglio: Menecmi, la vicenda di due gemelli fondata su innumerevoli ed esilaranti qui pro quo, in seguito divenuta antesignana di un vero e proprio genere, quello della commedia degli equivoci. A curarne adattamento e regia di questa prima nazionale è Cristiano Roccamo, anche direttore artistico del Festival, mentre nei panni del protagonista ci sarà Massimo Venturiello, affiancato da Simone Cástano, Gianluca D’Agostino, Massimo Boncompagni e Rossella Amato, che si alterneranno in più ruoli.
Nel nome di Plauto anche il secondo appuntamento, domenica 28: Anfitrione, qui proposto in un libero adattamento di Sergio Pierattini, che attualizza questa potente riflessione sull’ambiguità dei comportamenti umani trasformando il protagonista in un politico di oggi e il suo servo Sosia nell’inevitabile portaborse. Coordinati dal regista Filippo Dini gli attori Gigio Alberti, Barbora Bobulova, Antonio Catania, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Valeria Angelozzi.
Un’incursione fra i grandi classici, giovedì 1 agosto, con Ecuba. A mettere in scena la tragedia, dove Euripide affida alla regina di Troia una meditazione sul dolore di straziante e immutata attualità, è il Teatro di Catania per la regia di Giuseppe Argirò, con Francesca Benedetti nei panni della protagonista, circondata da Maria Cristina Fioretti, Viola Graziosi, Maurizio Palladino, Graziano Piazza, Elisabetta Arosio, Sergio Basile e Gianluigi Fogacci.
Domenica 4 si ritorna ancora a Plauto con la prima nazionale di Asinaria, uno dei titoli meno rappresentati del commediografo di Sarsina, che porta alla ribalta il conflitto generazionale tra giovani e vecchi. Dato che qui, a contendersi i favori di una prostituta, sono un padre e un figlio, il regista Gigi Palla ha deciso di ambientare la vicenda nelle case chiuse durante il ventennio fascista. Protagonista Giorgio Marchesi, insieme a Barbara Abbondanza, Camillo Grassi e Lorenzo Branchetti.
Si collocano nella scia dei Menecmi plautini, mercoledì 7, I due gemelli… veneziani, un libero adattamento di Natalino Balasso, che sposta la vicenda – ideata da Carlo Goldoni – negli anni settanta. Protagonista di questo intricato groviglio di scambi di persona Jurij Ferrini, che cura anche la regia, affiancato da Francesco Gargiulo, Maria Rita Lo Destro, Federico Palumeri, Stefano Paradisi, Andrea Peron e Marta Zito.
Un’altra prima nazionale il 9 e ancora nel segno di Plauto: la Càsina, frutto dell’attività del Laboratorio Teatrale del Plautus Festival, condotto da Roccamo che, ovviamente, ne firma anche la regia. La vicenda stupisce per la sua modernità grazie a una protagonista, vagheggiata da un padre e un figlio, che non compare mai in scena – alla maniera del Godot beckettiano – in un gioco dove viene inghiottito anche il pubblico.
Duplice l’incursione nel teatro elisabettiano. La prima, lunedì 12, è nel segno di uno dei più noti titoli shakespeariani, Il mercante di Venezia: una produzione del Teatro Ghione. Il regista Giancarlo Marinelli guida un cast di attori di talento fra cui spiccano Mariano Rigillo, nei panni di Shylock, e Romina Mondello in quelli della principessa Porzia. La seconda, sabato 17, punta su Christopher Marlowe e La tragica storia del dottor Faust (è stata scelta la versificazione italiana di Rodolfo Wilcock come omaggio nel centenario dalla sua nascita), spettacolo che si avvale della regia di Paolo Emilio Lerici. A far vivere sulla scena il patto che il protagonista stringe con il diavolo – un vero e proprio topos mitologico che, oltre a Goethe, ha ispirato numerose rivisitazioni operistiche – spetta agli attori Edoardo Siravo (Faust) e Antonio Salines (Mefistofele), cui si aggiungono Francesco Bianco, Fabrizio Bordignon, Gabriella Casali, Giuseppe Cattani, Germano Rubbi, Roberto Tesconi e Anna Paola Vellaccio, coinvolti nell’interpretazione di più ruoli. Anche le musiche, rigorosamente rock, di cui è autore Francesco Verdinelli, sono state composte appositamente per questo allestimento.
Da ricordare che l’orario d’inizio è fissato per le 21.30 e, infine – particolare molto significativo – gran parte di questi spettacoli sono audiodescritti per andare incontro alle esigenze di non vedenti e ipovedenti.
Il Plautus Festival è stato preceduto dalla consueta festa romana il 13 e 14 luglio. Il clou di queste celebrazioni che coinvolgono Sarsina è però la messinscena – a ingresso gratuito la sera di venerdì 12 – di un altro spettacolo teatrale: un capolavoro come Le nuvole di Aristofane, con Simone Cástano e Gianluca D’Agostino, per il coordinamento registico di Roccamo. Ossia la stessa squadra dei Menecmi inaugurali.