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CINECITTà – Dai libri al grande schermo: Piccoli Brividi

 

 

Mostri per famiglie (esclusi spettatori più piccoli): del resto parliamo di roba da… pelle d’oca che altro non è che il titolo originale (Goosebumps) della fortunata serie di libri nota in Italia con il titolo “Piccoli brividi”. Sono storie horror per ragazzi, più per ridere che per non dormire di notte create dallo scrittore R.L.Stine, autore di una quantità considerevole di storie “di paura”. Come allora condensare l’enorme mole di materiale e di storie, note al pubblico di adolescenti? Lo sceneggiatore Darren Lemke (già in Shrek capitolo finale e Il cacciatore di giganti) e il regista Rob Letterman (un paio di titoli animati e I fantastici viaggi di Gulliver) inventano un simpatico escamotage, magari non nuovissimo, ma efficace. Dai libri dello scrittore, ingenuamente aperti, escono fuori creature di ogni tipo, guidate dal micidiale pupazzo parlante Slappy, il cattivo più noto della serie, ed è un problema farli ritornare nel mondo letterario, visto che i libri vengono distrutti per sempre dai mostri felici di scorrazzare fuori dalle “prigioni di carta”.

Regna dunque il caos nella cittadina di Madison e dovrà proprio essere l’autore in persona (interpretato da un Jack Black con occhiali e divertimento cucito addosso) assieme ad un terzetto di adolescenti, tra i quali la figlia Hannah, a risolvere l’invasione mostruosa.
Le citazioni abbondano, dalla nottata “infernale” stile Gremlins, alla materializzazione di esseri fantastici come in Jumanji, con buone dosi di divertimento che rendono il prodotto una felice avventura nella fantasia e nell’ironia, per target familiare. Se l’inizio appare una delle tante variazioni di drammi adolescenziali, arriva poi il tono scanzonato dell’invenzione fantastica a provocare “piccoli brividi” e gustose risate.

Il Cinecittà di Paolo Pagliarani