Per chi la medicina non ce l’ha

“Alla Caritas in certi periodi dell’anno mancano perfino le aspirine”
. Alla Mensa dei
poveri di Santo Spirito, oltre ai pasti,
“spesso ci richiedono medicine”
avverte fra’ Salvatore.
“La struttura di Santa Aquilina – rilancia don Nevio Faitanini –
è un Primo Soccorso per sbandati, alcolisti, tossicodipendenti, malati di mente o madri in difficoltà. Accogliamo circa 400 persone l’anno. Ricevere farmaci è utile, ci regala un po’ di solievo, e possiamo destinare quei fondi ad altre attività nei confronti di questi bisognosi”
.
Non sempre questi enti di carità sono nelle condizioni materiali di aiutare chi bussa alla loro porta. Per andare incontro ai bisogni di Caritas, Mensa di Santo Spirito, Papa Giovanni XXIIII e altri enti di assistenza del riminese (21 le caritative della provincia convenzionate), sabato 7 febbraio scatta la “colletta” dei medicinali, che viene riproposta in seconda battuta anche lunedì 11 febbraio, per “abbracciare” quelle farmacie chiuse al sabato per riposo ma interessate a partecipare al gesto di solidarietà.
L’iniziativa, organizzata dall’associazione Banco Farmaceutico, con la collaborazione di Federfarma e Compagnia delle Opere, a Rimini e provincia è giunta alla settima edizione (ottava in campo nazionale). 30 (su 58) le farmacie che aderiscono alla “colletta” dei farmaci.
“Nel 2002, quando abbiamo iniziato, le apoteke aderenti erano appena 10”
fa notare con soddisfazione il segretario di Federfarma Roberto Deluigi.
Donare un farmaco a chi vive ai limiti della sussistenza: l’anno scorso il Banco Farmaceutico ha raccolto a Rimini 3.700 scatole di medicinali, per un valore di quasi 18.000 euro.
“Nelle ultime stagioni – prosegue Deluigi – urante la giornata del Banco Farmaceutico, almeno un cliente su due, quando entra in farmacia, fa una donazione. E c’è anche chi entra solo per contribuire”
.
Saranno circa 250 i volontari – riconoscibili nella divisa con pettorina sulla quale compare la scritta “Banco farmaceutico” dai colori bianco e blu – tra gli scaffali delle farmacie aderenti, spiegheranno l’iniziativa ai clienti. Ogni farmacia, inoltre, sarà convenzionata a singole associazioni, per poter effettuare una raccolta più mirata. I medicinali che i volontari attendono nello “scatolone” sono quasi tutti farmaci da banco contro febbre, raffreddore, influenza, dolori addominali, e ancora lassativi, colliri, fermenti lattici e disinfettanti. Ovvero i
“prodotti che ci chiedono gli enti a cui diamo il nostro sostengo. Anche se costano poco, sono fondamentali per queste strutture”
.
Dal 2001 l’attività del Banco Farmaceutico in provincia di Rimini è sostenuta
da circa 10 volontari che liberamente
“offrono il loro tempo nei diversi compiti che la gestione richiede – spiega il responsabile Roberto Versari – dalla movimentazione dei farmaci, alla gestione amministrativa, al rapporto con gli Enti ed Associazioni benefiche convenzionate, al contatto con le organizzazioni dei farmacisti”
.
Donare un farmaco a chi ne ha bisogno è semplice. basta entrare nelle farmacie aderenti, far presente la propria disponibilità all’offerta, ascoltare i consigli del farmacista e acquistare il farmaco. All’uscita i volontari attendono per sistemare il medicinale nell’apposito scatolone. A raccolta avvenuta, il Banco si occupa di “girare” agli enti i buoni coi quali recarsi nelle farmacie e ritirare i medicinali.

Paolo Guiducci

ENTI NELLA PROVINCIA DI RIMINI A CUI SARANNO DESTINATI I FARMACI