Home Attualita Patto anti-evasione, solo Rimini fa meglio

Patto anti-evasione, solo Rimini fa meglio

Non c’è scampo per i “furbetti” clementini. Tra i primi cento comuni emiliano-romagnoli che hanno siglato il patto anti-evasione con l’Agenzia delle Entrate, Santarcangelo si piazza al diciasettesimo posto per numero di segnalazioni sospette fornite dall’Amministrazione comunale. Se si stringe lo sguardo alla sola provincia di Rimini, si tratta di un record secondo solo al capoluogo. Grandi numeri dunque, per un Comune che nel 2011, dalla lotta all’evasione fiscale ha recuperato un vero “tesoretto”, di cui 467mila solo dall’Ici e 150mila dalla tassa sui rifiuti.
Secondo le cifre dell’Agenzia delle Entrate, Santarcangelo segna 498mila euro di maggiore Irpef accertata per gli anni precedenti al 2010. A Rimini la cifra sale a 1.102.000 euro mentre il totale regionale è di 24 milioni. Le verifiche tributarie sono state avviate dall’Erario sulla base di 65 segnalazioni trasmesse dall’Ufficio Tributi del Comune clementino in seguito a risultanze non congruenti. A Santarcangelo e agli altri Comuni che hanno sottoscritto il patto di collaborazione con l’Agenzia delle Entrate (Santarcangelo lo ha fatto nel 2009) andrà il 30 per cento delle somme riscosse sull’Irpef dovuta fino al 2011. Per il triennio 2012/2014, invece, i Comuni potranno incamerare il 100 per cento della somma riscossa. “L’accertamento tributario – commenta l’assessore al Bilancio Filippo Sacchetti – rimane per l’Amministrazione comunale un importante strumento di equità fiscale tra i contribuenti, perché mette ad un livello inferiore di priorità gli introiti derivanti. Questo porta ad aumentare la consapevolezza fra i cittadini di quanto sia importante che tutti paghino le tasse per avere servizi efficienti e di qualità”. Se tutti pagano, è il concetto, tutti alla fine paggeranno di meno, e quello che si paga ripaga l’intera comunità. Ma Sacchetti sottolinea un altro dato: “In nove casi su 10 ad ogni accertamento corrisponde un’adesione e quindi un’ammissione di infrazione, cui fa seguito il pagamento delle imposte comunali dovute. Ciò a dimostrazione della correttezza e della competenza con cui si procede all’accertamento dei tributi”.

Alessandra Leardini