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“MIRIAM MARIA” NEL SANTUARIO DELLA MADONNA DI CASALE

TORNA A SANTARCANGELO IL BELLISSIMO RECITA
“MIRIAM MARIA” NEL SANTUARIO DELLA MADONNA DI CASALE

Domenica 3 dicembre alle ore 16,30 nel Santuario Madonna di Casale e Beato Pio Campidelli un appuntamento da non perdere: Miriam Maria, il recital poetico-musicale tratto dal bellissimo libro di Erri De Luca “In nome della madre“, ideato dall’artista santarcangiolese Liana Mussoni e arricchito dall’affascinante disegno luci curato da Luciano De Paoli e dalla musica suonata rigorosamente dal vivo, con strani e preziosi strumenti, da due musicisti di pregio: Fabrizio Flisi e Tiziano Paganelli

Insieme ci faranno rivivere il commovente e suggestivo viaggio di Maria verso Bet Lèhem, la nascita di Gesù, l’amore per Giuseppe, la sua bellezza e umanità nel superare le difficoltà delle leggi e dei divieti sociali e religiosi, ma soprattutto “l’accensione della natività nel corpo femminile: il più perfetto mistero naturale”.

L’intenso lavoro di tessitura poetica fra le parole meravigliose di De Luca, le canzoni de La buona novella di De André,i canti in slavo, in argentino e la cultura yiddish, ha dato vita a un piccolo capolavoro teatrale che ha commosso profondamente anche il Vescovo di Rimini Mons. Lambiasi, partecipe per ben due volte al recital che è stato presentato finanche nell’incantevole Tempio Malatestiano di Rimini ed altresì in teatri, sale da concerto e soprattutto in tante chiese dell’Emila Romagna, delle Marche e Abruzzo.

Poetiche differenti si incontrano idealmente in questa appassionante preghiera-spettacolo scritta, diretta e interpretata con profonda intensità da Liana Mussoni che con una sensibilità tutta femminile, dà corpo, voce e cuore al mistero della natività.

Una delicata storia d’amore, di coraggio e di fede, un fatto umano prima che religioso, narrato in prima persona dalla protagonista: una ragazza che diventa donna all’improvviso, a porte spalancate a mezzogiorno.

“In un colpo di vento l’annuncio misterioso di un angelo: parole come semi che trasformano un corpo di donna in zolla di terra, mutando inaspettatamente Miriàm in Maria, madre senza conoscere uomo”.

Roberta Tamburini