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L’Irlanda scopre Rimini

Nuova tappa per il nostro viaggio intorno al Mondo alla ricerca di notizie curiose che possano interessare il territorio. Il primo stop lo facciamo in Irlanda. “Dimenticatevi di Bologna e Firenze, è Rimini la località preferita dai turisti italiani”.

on queste precise parole che comincia l’articolo che la giornalista Deirdre Finnerty ha scritto nelle scorse settimane per l’inserto dell’Irish Independent, il maggiore quotidiano irlandese. Ma che cosa è, di preciso, che fa sì che la nostra città colpisca così profondamente il cuore e l’immaginario dei nostri lontani cugini dell’Isola di Smeraldo? Forse le nostre comuni origini gallo-celtiche? Forse la bellezza dei reperti romani che ospitiamo?

Oppure, oltre a quella, la pacata serenità del nostro modo di vivere la giornata? Probabilmente un mix di tutte queste qualità, a giudicare dalle parole della giornalista. “Entrata nel centro storico di Rimini attraversando il suo enorme Arco romano, sono stata subito trasportata in uno stile di vita italiano tradizionale che da tempo desideravo provare. I ciclisti pedalano con piacere qua e là per le strade mentre i loro amici a quattro zampe siedono davanti, nei cestini delle biciclette. La gente del posto si siede sotto le tettoie fuori dai bar. Le vetrine delle boutique sono allestite, quasi decorate, con ricchi articoli di lusso.

Dimenticate le folle scroscianti di Firenze. Qui posso vagare per le strade di sampietrini fiancheggiate da pittoresche case dai colori pastello e finestre da cui ricadono vasi di variopinti fiori. Comincio a capire perché Rimini ha ispirato Federico Fellini. Il regista è cresciuto qui, e a quasi 100 anni dalla sua nascita, le case e le strade sono decorate con murales dedicati a lui e ad alcune delle sue opere come La Dolce Vita”. Senza nulla togliere alla spiaggia. “Nei giorni trascorsi a Rimini, mi sono avventurata in molte mini escursioni. Ma il semplice piacere di comprare un gelato e passeggiare lungo il litorale della spiaggia di Rivazzurra, con le dita dei piedi nella sabbia calda, è stato sufficiente a rendere indimenticabile questa pausa”.

Pagina a cura di Fabio Parri