Home Attualita Liceo Classico Giulio Cesare – Memoria, identità e spinta verso il futuro

Liceo Classico Giulio Cesare – Memoria, identità e spinta verso il futuro

Liceo-Giulio-Cesare

Il Liceo Classico Giulio Cesare nasce nell’anno 1800, un’istituzione importante per il territorio riminese che ha accompagnato la città lungo tutto l’arco del Risorgimento italiano fino ai giorni nostri. La prima sede era a palazzo Gambalunga, spostata poi a palazzo Buonadrata e infine nella sede odierna in via Brighenti dal 1996. La scuola ha conosciuto numerosi cambiamenti, dalle prime classi di Ginnasio, alle riforme che si sono succedute, che hanno portato all’ultima, quella del 2010. “Il Liceo Statale Giulio Cesare – Valgimigli rappresenta la realtà più grande del territorio in termini di studenti per un istituto secondario di secondo grado. – spiega la preside Sandra Villa – Infatti nell’Istituto sono compresi 4 scuole e sono attive 89 classi per un totale di 2089 studenti”. Anche le iscrizioni per il prossimo anno scolastico dimostrano l’affezione delle famiglie e dei ragazzi verso questo Liceo. Sono numeri che crescono anno per anno. “Questo ci investe di una grande responsabilità – continua la Preside Villa – <+cors>perché accogliamo dei bambini e li lasciamo dopo 5 anni che sono uomini e donne. Noi abbiamo il dovere di aiutarli a conoscere sé stessi, il posto che vogliono occupare nel mondo”. Assieme al Liceo Classico, c’è il Liceo Linguistico, la scuola che guida all’internazionalizzazione, un grande obiettivo del Liceo. La strada delle scienze umane, in passato legata unicamente all’idea dell’insegnamento, ora si è evoluta anche verso l’associazionismo. Nel Liceo Economico – Sociale infine non si studiano le lingue classiche ma viene lasciato il posto al diritto e all’economia. “È il Liceo della contemporaneità. In Francia per esempio questo liceo è il primo in termini di iscrizioni, da noi è arrivato al sesto anno di vita dopo la riforma e sta poco alla volta occupando sul territorio la sua identità”, conclude la Preside.

L’identità nell’alternanza
scuola lavoro
Per una scuola antica che risiede nella memoria collettiva come il Liceo Classico e ora anche gli altri, alla pari, è presente con forza la volontà di rimanere fedele alla propria identità, alla propria storia. “Per capire quello che siamo dobbiamo sempre partire da quello che siamo stati fondando i contenuti sull’educazione e i valori condivisi importanti che derivano dalla nostra Costituzione italiana, e sulla base di quella orientiamo i contenuti”. La legge 107 del 2015 ha introdotto anche per i licei dei percorsi di alternanza scuola lavoro. In generale i licei hanno sempre avuto una propria impostazione culturale, ben definita. Per i licei quindi, l’introduzione della nuova legge è stata una grande sfida. “Sembra come se chi frequenta il liceo non si sporca le mani. Come se fossimo sganciati dalla realtà. – afferma la Preside – Siamo felici di questa legge. Con fatica ma con entusiasmo abbiamo abbracciato la sfida. Abbiamo dei docenti che hanno davvero aiutato il Liceo con tanta umiltà, frequentando corsi di formazione specifici su questo argomento”. Al Classico si è appena conclusa l’esperienza per il primo blocco delle classi quarte presso testate giornalistiche del territorio (un gruppo ha lavorato anche a il Ponte) e attività come i musei della città, l’Archivio di Stato, le librerie e l’Archivio Diocesano. “Nel Liceo Linguistico, con le classi quarte, si è deciso di lavorare in parallelo, due classi alla volta individuando percorsi differenti – racconta la professoressa Paola Pecci del Liceo Linguistico – alcuni hanno partecipato agli stage presso le testate giornalistiche, televisive e radiofoniche del territorio e hanno fatto ciascuno una settimana. Altri invece hanno studiato la lingua francese ad Antibes durante la mattinata, e nel pomeriggio sono andati a lavorare in testate giornalistiche del luogo. Altri ancora sono stati al SIGEP per la valorizzazione di un prodotto di eccellenza, con un’apertura quindi verso le attività e il luogo dove sorgono”. Da queste attività è nata poi anche un’applicazione per gli Smartphone in collaborazione con l’ITIS Belluzzi. Tutto il lavoro fatto al SIGEP è stato digitalizzato arricchendo il racconto di curiosità. “I ragazzi poi – conclude la professoressa Pecci – traducono l’applicazione nelle diverse lingue che studiano, applicando il principio del tradurre senza tradire, mantra del Liceo Linguistico”. “Per il Liceo delle Scienze Umane è stato più semplice trovare una collocazione per l’alternanza – dice la preside – quindi molti ragazzi sono andati a lavorare all’Istituto Comprensivo Marvelli, collaborando con gli insegnanti delle scuole primarie, per creare anche progetti con i bambini. Altri gruppi sono andati nelle associazioni come Volontarimini e Millepiedi, quindi anche nel rispetto di quella che è la realtà della ricerca sociale”. Il Liceo Economico-Sociale vede le materie di economia come indirizzo e vocazione. Qui i ragazzi fanno esperienze di lavoro in Tribunale, negli uffici collegati con le materie del diritto che studiano quotidianamente, all’Inps dove hanno studiato anche materie assicurative. E intanto, grazie a questa opportunità vogliono riqualificare il percorso dell’Ausa, costruendo un ecomuseo.

Ma i laboratori?
Davvero tanti
I laboratori sono davvero tanti. Si parte dalla compagnia teatrale del Liceo Classico “Arte da Parte” che da 26 anni mette in scena tematiche proprie delle lingue classiche, un testo o una libera interpretazione di un testo. C’è anche un altro gruppo teatrale che raggruppa tutti e tre gli altri licei, dove si mettono in scena tematiche sociali come il bullismo e la violenza sulle donne che vengono raccontate attraverso documenti reali come sentenze di tribunali, verbali di polizia. Poi ci sono i teatri legati alle lingue, come il teatro russo. “Ma ci sono anche gruppi sportivi – spiega la professoressa Chiara Giovannini – come calcio a cinque, pallavolo, pallacanestro e la corsa campestre. È uno stereotipo pensare che chi studia non faccia sport. Infatti nel nostro Liceo i ragazzi vengono anche di pomeriggio per specializzarsi in alcune discipline sportive. Per noi è vero e vale: Mens sana in corpore sano”.
Il Liceo inoltre svolge laboratori di fotografia, poesia, teatro-danza, canto con il coro Cantamelos e il coro di canto gregoriano. “Il tutto si conclude a Castel Sismondo dove i ragazzi si esibiscono”, chiude la professoressa Giovannini. Per scoprire tutti i progetti dell’istituto basta andare sul sito, sempre aggiornato, che mostra anche una sezione storica dove è possibile avere nozioni sull’istituto, curiosità e un elenco degli alunni celebri tra i quali si annoverano nomi come Sergio Zavoli, Federico Fellini e Giovanni Pascoli.

Le lingue straniere,
l’Europa, il mondo
Oltre al CLIL, il Liceo offre anche la possibilità del doppio diploma. “Ne abbiamo uno in lingua francese, così che poi i ragazzi possano fare domanda in tutte le università europee dove la lingua principale utilizzata è il francese, anche in Canada. Poi c’è anche il doppio diploma americano – spiega la professoressa Pecci – Rimini è gemellata con Fort Lauderdale in Florida e attraverso la rappresentante americana, lo scorso anno ci è stata data la possibilità di fare un percorso su una piattaforma digitale dove l’alunno ha un tutor in Italia e uno in America. Questo però è su base spontaneistica, a differenza del doppio diploma francese per il quale la preparazione avviene durante la mattinata”. Poi c’è l’Erasmus Plus. Due anni fa la scuola si è candidata per una formazione docenti, in linea con l’esigenza dell’internazionalizzazione prevista dal nostro ministero. “I nostri docenti così possono, previa accettazione della candidatura – prosegue la Pecci – di stare dei periodi all’estero per acquisire nuove tecniche metodologiche ma anche nuove nozioni linguistiche”. Per poi tornare a scuola e fare il CLIL. “Alla fine – conclude Chiara Giovannini – sono stati raccolti i racconti di questi viaggi ed è stato costituito un blog dove si raccolgono tutte queste esperienze, dei diari di bordo, di esperienze didattiche e tutto si concluderà con un e-book”.

Il punto di vista
degli studenti
“Mi piacerebbe una scuola più partecipata da parte degli studenti. I ragazzi spesso non partecipano perché pensano che nessuno li ascolti e sono convinti di non contare a sufficienza. Questo può essere migliorato trovando dei metodi didattici alternativi e avvicinandosi agli studenti”. Questa è la prima dichiarazione di Silvano Migani, rappresentante degli studenti per il Liceo Classico. Silvano, che giudica la sua scuola ottima anche dal punto di vista dei rapporti con i professori, lamenta poca autonomia, pur aggiungendo che: “Sarebbe molto utile e giusto, avere le ore di autogestione e di assemblea che ci spettano, perché non sempre ce le fanno fare. Lo studio è importante, ma lo è anche riunirci assieme tra studenti. Non sempre è facile perché siamo quattro Licei distinti e alcuni sono anche divisi a livello di sedi”. Nikita La Ventura, rappresentante degli studenti per il Liceo delle Scienze Umane concorda con Silvano: “Sto per diplomarmi e mi rendo conto che la scuola offre tante possibilità che negli anni non ho colto. I ragazzi non partecipano, ma questa scuola offre molto”<+testo_band>. Nikita aggiunge però che dei problemi ci sono: “Ultimamente la situazione sta migliorando, ma devo ammettere che sembra sempre che il Liceo Classico sia più importante, che abbia più opportunità anche a livello di gite scolastiche. Sarebbe bello che questo finisse”. Entrambi i ragazzi infine, concordano sull’importanza di creare un fondo studentesco nel quale versare i soldi guadagnati durante le feste d’istituto, che servirà alla scuola per affittare teatri, palazzetti o invitare grandi ospiti durante le assemblee. E sono fiduciosi.

Sara Ceccarelli