Home Attualita L’economia che fa storia (e buon vicinato)

L’economia che fa storia (e buon vicinato)

La ‘Farmacia San Michele’ (la prima in assoluto), poi la ‘Trattoria Delinda’, la ‘Pizzeria del Secolo’ e lo storico pub ‘The Rose & Crown’, dal 1964 a Rimini il primo pub aperto in Italia a ritmo di birra, musica e amicizia, sono state le prime a vedere il proprio nome iscritto nell’Albo. Bar Ilde di Covignano, Cappelli autoveicoli industriali ed Elettroforniture Lucchi le ultime ad entrare in graduatoria. Si tratta delle diciassette attività commerciali (in barba alla cabala) iscritte nell’Albo delle Botteghe Storiche del Comune di Rimini.
L’elenco cresce settimana dopo settimana: sono già 20 le domande presentate sul tavolo dell’assessorato alle Attività Economiche, per le quali gli uffici stanno verificando i requisiti. Si tratta di un numero rilevante se si pensa che l’iniziativa “Negozi aperti, vetrine illuminate” è stata lanciata solo da pochi mesi e in così poco tempo ha già visto l’interessamento di 9 esercizi di commercio al dettaglio e 11 somministrazioni di alimenti e bevande, di cui 7 sono pub o birreria.
In attesa delle nuove, eventuali certificazioni, sono diciassette quelle già riconosciute nell’Albo delle Botteghe Storiche: l’ultima ad iscriversi è l’Abbigliamento Lombardi di Isabella Magnani, lungo il corso d’Augusto.
Quello dell’Albo delle Botteghe Storiche, a Rimini, non è solo un prestigioso riconoscimento al valore dell’impresa e per sfogliare pagine di storia cittadina ma anche una convenienza. Con l’iscrizione si attivano tutte le disposizioni previste dalla no-tax area. Le attività storiche che esercitano da anni sul territorio comunale, possono sfruttare le agevolazioni previste ottenendo un contributo calcolato sulla base della TARI. E il diritto di segreteria previsto per l’iscrizione – 150 euro – è diventato appena un bollo da 16 euro.
“Quella delle Botteghe Storiche non è solo un’onorificenza – sottolinea l’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad – o un particolare riconoscimento di benemerenza. Si tratta di un significativo sostegno concesso a quelle attività che da decenni svolgono un ruolo centrale nella rete delle attività commerciali”. Queste quaranta aziende riminesi hanno scelto di iscriversi, – prosegue l’assessore Sadegholvaad – “sfruttando un sostegno economico con cui l’amministrazione intende promuovere le eccellenze pluriìdecennali del territorio riminese, riconoscere la continuità imprenditoriale e il servizio offerto alla cittadinanza”.

Un Albo, non figurine
L’Albo Comunale delle Botteghe Storiche e dei Mercati Storici nasce nel Comune di Rimini dall’agosto 2009 in seguito all’approvazione della legge sulla “Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche”, del marzo 2008. Per ottenere l’iscrizione, occorre soddisfare tre condizioni:
svolgere l’attività da almeno 50 anni continuativi, nello stesso locale (o area pubblica) e con le stesse caratteristiche originarie;
attività radicata nel tempo, ad esempio con un “collegamento funzionale e strutturale degli arredi con l’attività svolta”;
caratteristiche esteriori proprie della ”Bottega Storica”: nei locali o nell’area devono essere presenti “elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale”, oppure “elementi significativi per la tradizione e la cultura del luogo”.
Richard Di Angelo (nella foto con il figlio Roberto) è lo storico titolare del Rose&Crown: “Quello delle Botteghe Storiche è riconoscimento di forma (premia la storicità delle imprese del territorio) e in parte di sostanza, con la Tari, che viene abbonata. Certamente è uno stimolo in più ad andare avanti”. Per i locali, come per i negozi, la situazione non è per nulla facile. “Nelle giovani generazioni non vedo spirito di sacrifcio e intraprendenza”.