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Le ricette per Riccione

ANZIANI

Riccione ogni giorno deve affrontare anche il tema della povertà. Lo testimoniano i numeri della Caritas, alla quale tante persone si rivolgono quotidianamente. Per diverse famiglie è fatica sbarcare il lunario, a fine mese non riescono a pagare le bollette. È altrettanto difficile trovare e tenersi il lavoro e far fronte ai problemi degli immigrati e della casa. Cosa promettono a proposito i candidati sindaco? Se n’è parlato venerdì 19 nell’accesa assemblea cittadina organizzata dalla parrocchia di San Martino e dall’Azione Cattolica sul tema: “Dove va la città di Riccione” che, al Palazzo del Turismo, ha richiamato circa 600 persone. Ecco le risposte in ordine d’iintervento.

Renata Tosi. “I trasferimenti da parte dello Stato non esistono più, noi comunque finché abbiamo governato, siamo stati in grado di non toccare di un centesimo, anzi abbiamo elargito 1.200.000 euro per supportare le famiglie in vario modo. Per aggredire le povertà credo sia necessario creare nuovo lavoro. Noi finora l’abbiamo fatto con i voucher e le assunzioni soprattutto in ambito scolastico (sei quelle per i nidi). Il lavoro arriva dall’economia della città, ecco perché bisogna creare opportunità e occasioni per incrementare la stagione estiva, come fatto in questi due anni e mezzo”.

Andrea Del Bianco. “Eravamo un territorio molto fortunato e in termini relativi lo siamo ancora. Le generazioni passate hanno saggiamente tenuto delle risorse, ma non viene creata una nuova ricchezza e questo è un problema strutturale, quindi noi ci adopereremo e doteremo la città di strumenti per invertire questa rotta, nel frattempo nessuno può rimanere indietro, mondo laico e mondo cattolico devono unirsi e fare fronte comune per creare insieme delle strutture e collaborare. C’è un’emergenza abitativa. Certe famiglie non hanno soldi per fare la spesa, cosa intollerabile in una società civile. Primo dovere è non sprecare i generi di prima necessità. Rilancio quindi l’emporio solidale per riutilizzare abbigliamento, scarpe, vestiti, oggetti, generi di prima necessità e cibo”.

Sabrina Vescovi. “Un altro punto significativo è il dove stiamo andando: il primario di Medicina del «Ceccarini», Andrea Grossi, in un incontro con l’assessore regionale alla Sanità, di recente ci ha comunicato che nei prossimi cinque anni la percentuale degli anziani ultraottantenni di Riccione crescerà del 250 per cento. Gli empori solidali sono già oggi un’espressione viva, bellissima della rete sussidiara di questa città. A Riccione si deve ripartire dalla rete del volontariato che conta 150 realtà. Si deve ripartire da questa anche perché abbiamo un 25 per cento di ultra 65enni, mentre i bambini da zero a 14 anni sono solo il 13 per cento. Finora abbiamo investito nelle scuole, continueremo, ma oggi l’emergenza sociale è la terza età e un’amministrazione deve farsene carico”.

Morena Ripa. “Il rapporto della Caritas mi ha dato una consapevolezza, e cioè che non si risolve la povertà solo con le promesse elettorali, quindi il mio obiettivo sarà quello di formare con tutte le categorie un tavolo di confronto. Dobbiamo lavorare in maniera sinergica su una pianificazione strategica che consenta di mettere insieme cittadini, corpi intermedi e associazioni per risollevare questo stato di povertà stratificato e a volte occulto. Dobbiamo dare assistenza e non assistenzialismo e creare la possibilità di produrre lavoro e sostenere non solo con l’emporio solidale, ma anche con la banca del tempo (una a Riccione esiste già ndr)”.

Carlo Conti. “Chi governerà dovrà innanzitutto censire le realtà del sociale e del volontrariato per metterle in rete e farle operare in sinergia con il Comune, servono i volontari per raggiungere tutte le sitazioni di disagio a volte temporaneo. Noi abbiamo la responsabilità e il dovere d’intervenire tempestivamente attraverso tutte le forme di associazionismo che abbiamo, mi fa molto piacere che i colleghi sposino l’emporio, perché io penso che quado si va a chiedere, senza poter dare, sia molto difficile”.

Nives Concolino