Home Attualita Le Manidoro di un ricamo sempre in voga

Le Manidoro di un ricamo sempre in voga


Ricamo, merletto e macramè, un artigianato senza tempo e decorativo. Una tradizione che declina la bellezza con il sapere e torna di moda. E non solo tra le donne. Un “artigianato” ritornato prepotentemente attuale: un ruolo importante lo gioca anche il piacere di realizzare da sé abiti e merletti. Uno sguardo a 360° su tutto il mondo che ruota attorno ad ago e filo è Manidoro, la Fiera del Ricamo in programma al Palacongressi di Bellaria.
Chi pensa che pizzi e merletti, ricamo e macramè siano soltanto nomi e attività legate ad un passato che fatica oggi a intrecciarsi, a Manidoro avrà la sua decorativa risposta sul campo. Manidoro è la Fiera del Ricamo che mette sul piatto del Palacongressi di Bellaria Igea Marina la sua cinquina di edizioni, sempre organizzata dalla società riminese “Manidoro srl”. L’ appuntamento coinvolge associazioni, espositori, commercianti, scuole, fondazioni, laboratori, editori specializzati. È uno sguardo a 360 gradi su tutto il mondo che con passione ruota attorno ad aghi e fili, capace di portare in Fiera quattromila visitatori, con affluenza persino da paesi esteri. A Bellaria appassionati e curiosi possono ammirare oggetti unici ed opere artistiche nell’ambito del ricamo, merletto, macramè ed acquistare prodotti di qualità come filati, tessuti, bottoni.


In Riviera da tante nazioni
La Fiera in pochi anni si è imposta all’attenzione degli esperti e degli estimatori del settore e ha visto fra i suoi espositori (suddivisi su tre piani del Palacongressi) le migliori rappresentanze di tutte le regioni del Belpaese e di Francia, Spagna, Belgio, con visitatori anche da Danimarca, Slovenia e Austria. “Tra i tanti obiettivi c’è anche quello di internazionalizzare la fiera, – ammette Irene Razzani, la mente di Manidoro – e per questo ogni anno ci impegniamo ad elevare il valore culturale”. 71 anni, residente a Poggio Torriana, la Razzani è sostenuta in questa impresa da una grande passione, e sulla strada del ricamo si è incontrata “con altre persone, mosse dallo stesso amore per il cucito, che mi hanno sostenuto e mi sostengono nell’iniziativa”.
“Manidoro” rappresenta anche l’opportunità di acquistare prodotti di esclusiva qualità, come filati, tessuti, bottoni, riviste e libri di settore.
A chi avesse dei dubbi riguardo all’attualità di questo tipo di artigianato, basterebbe dare un’occhiata al lungo elenco di espositori riportato nel sito manidorofiera.it: vi è scattata una fotografia sulla realtà, fatta di donne (ma anche uomini) che stanno riscoprendo una delle più belle tradizioni che declinano la bellezza con il sapere – semplice e complicato al tempo stesso – tramandato di generazione in generazione.


Macché passato, è un bel presente
Ricamo e cucito, pizzi e merletti non sono nomi e attività manuali legate soltanto a doppio filo ad un passato ormai “piegato” e “riposto” nel cassetto del tempo: “Manidoro” offrirà in questo senso una elegante risposta sul campo. La Fiera del Ricamo mette sul piatto del Palacongressi di Bellaria Igea Marina il suo poker di edizioni, sempre organizzato dalla società riminese “Manidoro srl”, coinvolgendo associazioni, espositori, commercianti, scuole, fondazioni, laboratori, editori specializzati. La manifestazione bellariese richiama migliaia di visitatori, con una importante affluenza anche da Paesi esteri.

Il Medioevo: è il tema 2019
Come ogni anno la Fiera è caratterizzata da un tema, fulcro del percorso didattico dedicato alle scuole. Quello dell’edizione 2019 è il Medioevo, raccontato attraverso importanti collaborazioni, prima fra tutte quella con il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano città in cui, nel Medioevo, in seno alla corporazione dei lanaioli alcuni abili e creativi artigiani iniziarono a sperimentare e a sviluppare l’arte della lavorazione della carta. In collaborazione con L’Arlecchino, sartoria umbra specializzata nella produzione di abiti storici, vengono presentate le fedeli riproduzioni di due abiti femminili e due abiti maschili del 1200.
Il percorso didattico dedicato alle lavorazioni si completa con l’affascinate arte dell’intreccio del legno e la lavorazione della ceramica, che raccontano storie antiche e mestieri perduti. Domenico Magnani, artigiano del territorio, svelerà come da un fascio di rami di salice possa nascere un paniere, un graticcio per seccare la frutta o una cesta da legna.
Insieme a Domenico ci saranno anche il vasaio ceramista Vittorio Zacometti che mostrerà la tecnica a ‘Colombino’, utilizzata, fin dall’antichità, per realizzare vasi, tazze e contenitori in creta e il mastro cartaio Federico Salvatori che guiderà i ragazzi nella realizzazione di un foglio di carta.


Tramandare un’arte senza metterla da parte
Nata con l’intento di salvaguardare, valorizzare e tramandare l’arte del ricamo, del merletto, del macramè e di riscoprire le antiche tecniche della tradizione italiana ed estera, “Manidoro” annovera oggi fra i suoi espositori le migliori rappresentanze fra scuole, associazioni e realtà commerciali e si propone come importante polo d’incontro e confronto delle principali scuole di ricamo, merletto e macramè (ma anche quilting contaminato, filati, tessuti, bottoni, editoria) offrendo loro anche la possibilità di organizzare workshop e laboratori artistici.
Durante l’edizione 2018, ben nove classi di scuole elementari del territorio hanno partecipato a Manidoro, apprezzandone valore culturale e bellezza espositiva. Quest’anno sono già sei ad essersi iscritte, con la possibilità di partecipare ai workshop e al percorso didattico guidato.
A confermare che la Storia grande, con la maiuscola, si fa anche attraverso le storie minime scritte con l’ago.
Tommaso Cevoli